Autore: Elisabetta Gnone
Prezzo: € 14,90
Genere: Fantasy
Pagine: 298
Voto: 9
Trama:
Olga
Papel è una ragazzina esile come un ramoscello e ha una dote
speciale: sa raccontare incredibili storie, che dice d'aver vissuto
personalmente e in cui può capitare che un tasso sappia parlare, un
coniglio faccia il barcaiolo e un orso voglia essere un sarto. Vero?
Falso? La saggia Tomeo, barbiera del villaggio, sostiene che Olga
crei le sue storie intorno ai fantasmi dell'infanzia, intrappolandoli
in mondi chiusi perché non facciano più paura. Per questo i
racconti di Olga hanno molto successo: perché sconfiggono mostri che
in realtà spaventano tutti, piccoli e grandi.
Un
giorno, per consolare il suo amico Bruco, dal carattere fragile, Olga
decide di raccontargli la storia della bambina di carta che partì
dal suo villaggio per andare a chiedere alla maga Ausolia di
trasformarla in una bambina normale, di carne e ossa. Il viaggio fu
lungo e avventuroso: Olga s'imbatté in un venditore di tracce, prese
un passaggio da un ragazzo che viveva a bordo di una mongolfiera e da
un altro che attraversava il mare a remi.
Più
volte rischiò la vita, si perse, ma fu trovata da un circo. E quando
infine trovò la maga, solo allora la bambina di carta comprese
quante cose fosse riuscita a fare...
Recensione:
Dopo Fairy Oak, la Gnone mi
mancava un sacco ma avevo altre cose da leggere, così Olga di carta
ha dovuto aspettare qualche tempo prima di essere letto.
Per fortuna sono riuscita a
metterci le zampe sopra e mi sono tuffata a capofitto fra le sue
pagine dolci e avventurose.
Sapevo che la Gnone non mi
avrebbe mai delusa e avevo ragione, anche Olga di carta è stata una
lettura stupenda.
È consigliatissima per i
bambini perché ricca di insegnamenti ed è raccontata proprio come
fosse una favola.
Nonostante questo l'ho letto
volentieri anche io, che di anni ne ho 26, e mi ha davvero catturata
portandomi in viaggio assieme alla piccola e sottile Olga, tra
personaggi strambi, boschi, distese di ghiaccio, viaggi in
mongolfiera e a bordo di barchette e spingendomi a leggere senza
sosta per vedere come sarebbe finita la sua storia.
In certi punti ho trovato
delle somiglianze con Alice nel paese delle meraviglie ma non è
certo copiato, per nulla, però me lo ha ricordato.
Ho trovato carina e
particolare l'idea della bambina fatta di carta e Olga mi è piaciuta
subito come personaggio, ho amato la sua fantasia e la sua abilità
nel raccontare storie.
Ma a dire il vero mi sono
piaciuti tutti i personaggi tranne, forse, la nonna Almida e il
coniglio che farebbe impazzire chiunque!
Per il momento ho letto solo
Il segreto delle gemelle e Olga di carta ma posso dire che la Gnone è
diventata una delle mie autrici predilette, amo il suo modo di
scrivere e trovo che abbia una fantasia inesauribile.
Il finale comunque me lo
aspettavo, sono abbastanza intuitiva, ma non svilisce certo la
bellezza di questo libro.
Insomma bello, bello, bello,
se volete un consiglio: leggetelo se amate le storie per bambini, non
ve ne pentirete.
Le frasi più belle tratte
dal libro:
Per Olga, una persona
accettata dagli animali era qualcuno di cui potersi fidare.
Siamo tutti diversi in
questo mondo, da vicino, perché da lontano, invece, siamo tutti
uguali.
Non ti capisco vuoi essere
uguale agli altri, ma non sai come vuoi essere.
Sapeva che suo padre era
un uomo di poche parole, che aveva sempre lavorato, da quando era
bambino; un uomo timido, con le mani e il cuore grandi. Aveva gli
occhi assorti e il sorriso raro, ma quando sorrideva s'accendeva la
notte.
I guai nessuno li cerca,
ti trovano loro!
Unica al mondo. Lei si era
sempre sentita diversa, strana, sbagliata, inadatta, brutta. Mai
unica al mondo! Unica al mondo le piaceva.
Non avrei intrapreso
questo viaggio straordinario se fossi stata una bambina normale.
Però non sono arrivata
fin qui da sola. Mi ha accompagnato chi mi ha insegnato la pazienza,
il rispetto, la gioia nella semplicità. Mi ha sorretto sempre chi mi
ha fatta forte, coraggiosa, tenace, e ha creduto in me. Ho scoperto
che non sono fatta solo di carta...sono fatta anche d'amore e di
amicizia, di ricordi e di speranza. E sono tutti stretti qui dentro,
come ha detto lei, in questo fagotto ci sono io, con la mia storia, i
miei sogni, che non voglio finiscano mai!
Seconda recensione:
Autore: Vanna De Angelis
Prezzo: € 5,90
Genere: Drammatico
Pagine: 446
Voto: 7
Trama:
Durante
l'ennesima deportazione dal ghetto di Varsavia ai campi di
concentramento, la famiglia di Marek viene fatta uscire di casa e
incolonnata. Chi tenta una protesta, viene freddato sul posto. Su
ordine della mamma, Marek scappa. Sarà lei, gli dice, a tornare a
prenderlo. Per Marek è l'inizio di nuove peregrinazioni. Nel ghetto,
coloro che sono rimasti organizzano una sorta di disperata
resistenza. Tutti, piccoli e grandi, partecipano a quelle che
diventeranno le famose 28 giornate di lotta. Marek avrebbe più volte
la possibilità di allontanarsi, ma non vuole neppure sentirne
parlare: sua madre gli ha detto che tornerà.
Recensione:
Era da
tanto che volevo leggere questo libro di cui avevo sentito parlare
tempo fa, e sono felice che me lo abbiano prestato.
Ero a
conoscenza del fatto che mi andavo a infilare in una storia altamente
drammatica ma, io amo questo genere quindi, ogni tanto, mi piace
leggere qualcosa a riguardo e ho fatto una bella scelta con Il
bambino con la fionda.
Mi
piace molto il fatto che sia scritto in prima persona da Marek che,
pagina dopo pagina, ci racconta la sua triste storia facendoci
immedesimare in un bambino di 9 anni che deve crescere in fretta e
fare i conti con il nazismo.
La De
Angelis è stata bravissima a rendere la storia intensa ma allo
stesso tempo scorrevole nonostante l'argomento non sia dei più
leggeri.
Ci ho
messo un po' a finirlo, lo ammetto, ma ogni tanto mi “incastravo”
con gli avvenimenti, ci vuole un po' di concentrazione per seguire
bene bene il filo, e io non volevo perdermi nemmeno una riga.
Durante
la lettura ho provato molte emozioni tra le quali rabbia, tristezza,
tenerezza, ansia, paura talvolta per i personaggi, sopratutto per
Marek, che quasi mi sembrava un fratellino da difendere e aiutare.
Il
dramma dello sterminio degli ebrei è un tema che tocca tutti e giuro
che non capisco proprio come si possa uccidere, massacrare,
torturare, persone solo perché appartengono ad una religione diversa
dalla propria. Più leggevo e meno capivo come sia davvero potuto
succedere tutto ciò.
Roba da
accapponare la pelle ragazzi, sul serio.
Non
c'era pietà di nulla, nemmeno dei bambini.
All'interno
c'è un profondo insegnamento secondo me, si parla di resistenza, di
ribellarsi, anche a costo della morte, ai soprusi, penso che è per
queste persone, che hanno il coraggio di lottare per la libertà, se
oggi il mondo è un posto un po' migliore ( almeno per l'Italia).
Tutti
nel corso della vita dovrebbero leggere almeno uno di questi racconti
per rendersi conto della brutalità che l'uomo può scatenare, e
perché non succeda mai più.
La
guerra è la peggior cosa del mondo e trasforma gli uomini in belve
assetate di sangue, trovo macabro che anche i bambini siano costretti
ad uccidere, la guerra ed i bambini dovrebbero essere due cose
opposte ma, purtroppo, le cose non sono sempre come vorremmo.
Le
ultime pagine sono state una ferita al cuore ma mi ha anche dato la
forza di sperare che, alla fine della nostra vita, ci sia davvero un
mondo al di là.
Davvero
una lettura piena di emozioni e insegnamenti che consiglio a tutti.
Vorrei
parlarne per un altra ora ma non servirebbe a molto, dovete leggerlo
per capire cos'è questo libro e le emozioni che vi può regalare.
Le
frasi più belle tratte dal libro:
Mi
piaceva quando rideva. Tutto diventava colorato, di colori belli come
il giallo e l'arancione, tutto si dipingeva così quando lei rideva.
“ A
me fa paura tutto questo silenzio.”
“Non
dirmi che sei troppo grande per queste cose magiche. Nelle cose
magiche...bisogna crederci. A tutte le età. Possono anche salvarti
la pelle!”
Mi
aveva scovato e mi abbracciava, non era grande e grossa ma aveva una
forza pazzesca. Solo ora capisco che la sua non era forza fisica ma
dell'anima. Ci sono anime fortissime. La sua lo era.
I
vigliacchi muoiono molte volte prima di morire.
Zyg
non si mosse. Piangeva anche lui. Stava zitto e piangeva e lo
guardavo e non capivo come avevamo potuto odiarci tanto, poco prima,
come avevo fatto ad odiarlo se ora sarei corso a buttargli le braccia
al collo e a cercare di consolarci. Il sangue dal suo naso e le sue
lacrime mi facevano male.
Le SS
continuavano a chiacchierare e ridevano. Poi si misero a dare pezzi
di pane alle anatre. Pane alle anatre. Dico pane. Si erano portati
fin lì il pane per darlo alle anatre. Cioè i nazisti danno pane
alle anatre e ammazzano le persone.
“Basta
un piccolo pezzo di radice perché tutto poi spunti di nuovo e
fiorisca.”
Vorrei
tornare indietro e abbracciarlo. Ma quando ti accorgi che certe cose
le rifaresti in modo diverso, è già tardi.
Avrebbero
dovuto essere lì con me, avremmo dovuto essere lì tutti assieme,
tutti vicini. Invece non c'era nessuno.
“I
nostri ragazzi saranno 3 o 400. Ragazzi. Il più vecchio ha poco più
di 20 anni. Male armati, male addestrati, ma leoni. Non più pecore
che si fanno portare al macello.”
“Com'è
possibile? Ti muovi come se tu non fossi cieco.”
“Gli
occhi non sono solo quelli che hai ai lati del naso.”
“Cioè?”
“Il
mondo non c'è bisogno di vederlo, basta ascoltarlo.”
“Il
mondo degli adulti è un mondo di pazzi. La cosa tragica
dell'infanzia è questa, è accorgersi che il mondo degli adulti è
un mondo di pazzi, così un bambino deve imparare a diventare pazzo
anche lui.”
Lascia
tracce solo per chi ti vuole bene, cancellale tutte per chi ti odia.
Davvero
esistevano ancora i prati? E i colori? A guardarsi intorno, lì
dentro, sembrava impossibile. I prati e gli alberi esistevano davvero
oltre quel muro recintato con il filo spinato?
Ho
detto che Ruben se ne andò e che quelli di via Mila se ne andarono,
per dire che morirono. Dopo tanti morti che ho visto, mi fa effetto
dire morirono. Meglio usare il verbo andarsene. Almeno penso che se
uno se ne va vuol dire che se ne va da un'altra parte.
Con
questo lettori è tutto, spero che le due recensioni vi siano
piaciute e vi abbiano interessato e non annoiato.
Ci
vediamo domani con un nuovo post.
Ola :) da quanto tempo non legevo il blog XD,
RispondiEliminaIl bambino con la fionda mi sembra molto carino penso che lo comprerò per le mie letture estive come lo stesso Olga di carta ;),
Alla prossima :D
Ciao Ivano!
EliminaCome lettura estiva è un po'pesante ma è un bellissimo libro e lo straconsiglio. Olga di carta invece è perfetto come lettura estiva vista la sua leggerezza.
Alla prossima e grazie per essere passato ;-)
Olga di carta è meraviglioso *-*
RispondiEliminasi davvero un bellissimo libro :)
Eliminasi davvero un bellissimo libro :)
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