domenica 7 maggio 2017

Recensione Fangirl + Il miglio verde.

Titolo: Fangirl
Autore: Rainbow Rowell
Casa editrice: Piemme
Prezzo: € 17,00
Genere: Romantico
Pagine: 512
Voto: 8
Trama:

Una ragazza timida che scrive storie d'amore lo saprà riconoscere quando se lo troverà davanti?
Approdata all'università, dove la sua gemella Wren vuole solo divertirsi tra party, alcool e ragazzi, la timidissima Cath si trova sola per la prima volta e si rinchiude nella sua stanza a scrivere la fanfiction di cui migliaia di fan attendono il seguito. Ma una compagna di stanza scontrosa con il suo ragazzo carino che le sta sempre intorno, una professoressa di scrittura creativa che pensa che le fanfiction siano solo un plagio, e un affascinante aspirante scrittore che vuole lavorare con lei, obbligheranno Cath ad affrontare la sua nuova vita...

Recensione:

Il momento in cui ti accorgi che ti guarda in modo diverso, che stai occupando più spazio nel suo campo visivo. Il momento in cui capisci che non potrà più ignorarti.

Era da moltissimo tempo che tutti parlavano di questo libro e, ormai, io non stavo più nella pelle all'idea di poterlo finalmente leggere.
Devo ammettere che non sapevo bene di cosa trattasse la storia perché, dato che non volevo spoiler, evitavo accuratamente di vedere video o recensioni, quindi è stata una sorpresa scoprire che si trattava di un romantico, uno young adult per ragazzi.
Pensavo ci fosse della magia ma mi sbagliavo, o meglio, in Fangirl non esiste la magia ma, in Carry on (la fanfiction che scrive Cath) ce n'è eccome.
Devo ammettere che l'idea dalla cara Rowell di inserire un libro in un altro libro è piuttosto ingegnosa. Forse ormai tutti lo sapete ma Carry on è un'altra opera di Rainbow ed è uscita in Italia proprio il mese scorso.
In poche parole questi accenni a Carry on hanno stuzzicato la mia curiosità e non vedo l'ora di accaparrarmi una copia del libro per conoscere meglio la storia di Baz e Simon.
Ho un po' paura a leggerlo perché, dagli anticipi presenti in Fangilr, la trama sembra davvero mooolto simile a Harry Potter (se si esclude il fatto che i protagonisti sono gay) e non vorrei fosse una copia più romantica e scopiazzata della Saga con la S maiuscola per eccellenza. Ci rimarrei davvero malissimo.
Non conoscevo la Rowell prima di Fangirl ma è sicuramente salita nella classifica dei miei autori preferiti, lo stile è semplice, scorrevole e quasi magico, la storia non appare per nulla scontata ma, anzi, ricca di colpi di scena e sopratutto senza quelle tragedie inutili che tanto vanno di moda oggigiorno nelle storie romantiche.
L'ho apprezzata davvero molto e voglio assolutamente leggere altri libri, comincerò con Eleanor & Park, l'unico altro suo libro che possiedo per poi, ovviamente recuperare Carry on.
Parlando di Fangirl nello specifico, devo ammettere che mi ha catturato già al primo capitolo.

Cath tendeva a chiudersi in se stessa, a nascondere fino all'impossibile i propri sentimenti nel profondo di sé.

Cath è una di quelle protagoniste in cui molte di noi, amanti dei libri, della scrittura e delle fanfiction, si possono immedesimare. Io infatti mi sono immedesimata al 100%. Cath è una ragazza solitaria, chiusa, diffidente che preferisce vivere in un mondo a parte piuttosto che in quello reale e per proteggersi dal dolore finisce per ricreare intorno a sé quello di una saga da lei molto amata.
Si, perché Cath non ci sta a lasciare Simon e Baz (protagonisti della saga) nelle mani della scrittrice, no, lei si appropria di quelle creature ed elabora per loro un finale del tutto diverso da quello che spetterebbe loro per mano della vera autrice.

A volte ci si può arrendere no? Si può anche dire:-basta, io ci rinucio!-”
Crea un precedente pericoloso.”
Per evitare il dolore?”
No, per evitare la vita.”

Su questo punto apro una parentesi. Io sono una scrittrice sul sito EFP (un sito dove potete scrivere e pubblicare racconti oppure leggere quelli degli altri) e ci sono davvero un sacco di persone che scrivono fanfiction, alcune davvero bellissime, (io non sono fra questi perché preferisco scrivere storie interamente ideate da me, creare insomma qualcosa che sia mio e mio soltanto) e vi consiglierei di iscrivervi se amate scrivere, è bello condividere le proprie creazioni ed entrare in contatto con chi legge e commenta le vostre storie.
Chiudo la parentesi sperando di essere stata d'aiuto per quelli che fra voi amano scrivere come me.

Questo libro parla proprio dell'amore per la scrittura, del dono che alcune persone hanno di dare voce alle mille idee che hanno in testa. Scrivere è un dono e la soddisfazione di vedere le idee diventare parole su una pagina bianca, di creare una storia, di dare vita a personaggi nuovi e a mondi alternativi è la cosa più bella del mondo, per quanto mi riguarda.
Ed è anche per questo che ho apprezzato Fangirl, l'autrice riesce benissimo a descrivere cos'è la scrittura e quali sono i sentimenti e le emozioni che si prova nello scrivere qualcosa di personale, di proprio pugno.
Mi ha emozionato molto.

Ma Cath non è da sola in questa storia, c'è anche Levi, quello che all'inizio si pensa sia il ragazzo di Reagan (compagna di stanza di Cath) e che riesce a fare breccia nel cuore della protagonista, dopo immani fatiche).
Mi ha fatto subito simpatia anche se, talvolta, è un po' troppo insistente.
Purtroppo non ho avuto molta simpatia per Wren, la gemella di Cath.
Non mi piace perché si comporta da stupida, fa tutte le cose più sbagliate che si possono fare, abbandona la sorella per un'”amica” conosciuta da pochi giorni, se ne frega del padre pensando solo a bere come una spugna e spassarsela, addirittura sminuisce e umilia la sorella trattandola da bambina solo perché ama scrivere. No, non mi è proprio piaciuta, per niente.
Si è un po' riscattata alla fine ma non mi ha comunque convinta.
Per la madre di Wren e Cath stenderei un velo pietoso, ve ne parlerei meglio ma farei un grossissimo spoiler e non voglio rovinarvi la lettura di questo meraviglioso libro.

(parlando della madre che ha abbandonato Cath da piccola)
I lineamenti e i colori impiegarono qualche secondo a risolversi in un viso che Cath ebbe l'impressione di riconoscere. In quei secondi, una parte di lei corse verso la bionda sconosciuta, le avvolse le braccia attorno alle gambe e le premette il viso nel ventre. Un'altra parte gridò con quanto fiato aveva in gola. E un'altra ancora incendiò il mondo intero solo per il gusto di vederlo bruciare.

Credetemi, potrei parlare di Fangirl per ore ma non riuscirei a descrivervi quanto mi ha entusiasmato, per cui vi consiglio di leggerlo se vi capita, non ne rimarrete delusi, parola mia.

E quindi?” gli domandò con una freddezza che, nella realtà, non rispecchiava il suo stato d'animo. Per l'agitazione, gli organi interni le si stavano riducendo in poltiglia. L'intestino era già andato. I reni le si stavano disintegrando. E lo stomaco si attorcigliava trascinando con sé la trachea.

Titolo: Il miglio verde
Autore: Stephen King
Prezzo: € 11,90
Genere: Thriller
Pagine: 547
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Voto: 10

Trama:

Nel penitenziario di Cold Mountain, lungo lo stretto corridoio di celle noto come Il miglio verde, i detenuti come lo psicopatico Billy the Kid Wharton o il demoniaco Eduard Delacroix aspettano di morire sulla sedia elettrica, sorvegliati a vista dalle guardie. Ma nessuno riesce a decifrare l'enigmatico sguardo di John Coffey, un nero gigantesco condannato a morte per aver violentato e ucciso due bambine. Chi è Coffey? Un mostro dalle sembianze umane o un essere diverso da tutti gli altri?

Recensione:

Coffey sorrideva con un filo di imbarazzo, come se sapesse che lo avremmo considerato un po' scimunito. “Certe volte al buio ho paura, se sono in un posto che non conosco.” spiegò.
Lo contemplai, in tutta la sua massiccia presenza, e mi sentii stranamente commosso. E ti commuovevano sapete, perché a te non era dato vederli nel loro lato peggiore, a sfogare i loro orrori infierendo sulla vittima con la furia di un demone alla forgia.

Non so davvero come faccio a farvi una buona recensione, le emozioni che questo libro mi ha dato sono ancora troppo forti per scriverle nero su bianco...ma ci proverò comunque.
Sapevo già di cosa parlava questo libro ma, da molti anni, avevo il desiderio di leggerlo e finalmente ce l'ho fatta.
Non posso dirvi che è stata una passeggiata, è un libro molto difficile e profondo che va a toccare luoghi in cui non vorreste addentrarvi, o almeno non di vostra volontà.
Mi sono trovata spesso a fare riflessioni “pesanti” sulla vita, sulla morte, sul fatto che si possa decidere di condannare a morte qualcuno e del peso che ne può conseguire sulla propria coscienza. È davvero difficile leggere Il miglio verde senza che questo ti cambi e ti lasci una ferita profonda dentro al cuore.
Molti lo hanno declamato come il miglior libro di King ed ora che l'ho letto posso dire che avevano ragione.
È un libro meraviglioso proprio per il suo potere distruttivo.
Vi posso sembrare masochista adesso ma credetemi, se vi capiterà di leggerlo, mi darete ragione.
Sicuramente non è una lettura per tutti, penso che i soggetti deboli ne uscirebbero devastati sotto molti punti di vista, io stessa faccio fatica a riprendermi ancora adesso, lo ammetto.
In questo libro King da origine a personaggi contraddittori e misteriosi, mentalità psicopatiche e mentalità perfide.

Il fatto semplice è che il mondo gira. Puoi sederti e girare con il mondo o puoi alzarti in piedi per protestare e venire catapultato fuori.”

Vorrei parlarvene nello specifico quindi proseguirò con un vero e proprio elenco:
Delacroix: lui è un assassino vero e proprio, ha violentato e ucciso una ragazza e successivamente dato fuoco ad una palazzina bruciando vive molte persone.
Un mostro quindi, eppure King riesce in qualche modo a fare l'impossibile: è riuscito a farmi provare pietà per lui in un certo senso. Sapete, fra le molte pagine del libro ho capito che ci sono persone che possono essere preda di raptus violenti e crudeli, animaleschi, possono essere come posseduti da demoni se così li vogliamo chiamare, e commettere atti orribili per poi trasformarsi in agnelli che non sarebbero più capaci di far male ad una mosca, come se fossero stati davvero posseduti.
Delacroix, durante il periodo di prigionia si rivela un uomo pauroso e indifeso, un uomo che ha commesso orribili reati ma che si prende poi cura di un piccolo topolino, un po' come se fosse un bambino. Spesso i personaggi si chiedono se davvero sia possibile che un uomo simile abbia commesso un reato così atroce.
Quando è stato giustiziato (in una maniera davvero orribile che mi ha messa a dura prova) ho provato solo pena anche se sapevo che non era certo una bella persona. Spero non mi giudichiate male ma dovete leggerlo per capirlo, non esistono altri modi.
Harry e Dean: colleghi di Edgecombe e guardie del Miglio verde.
Questi due personaggi mi hanno fatto provare ammirazione e penso seriamente che abbiano due palle così per fare questo lavoro, non è facile avere a che fare con assassini tutti i giorni e non uscirne pazzi.
Vi immaginate cosa può significare donare la morte per mano di una sedia elettrica? Io non ci voglio nemmeno pensare.
Eppure loro sono sempre al fianco di Edgecombe, svolgono il loro lavoro da uomini duri quali sono ma riescono a far uscire il lato buono quando arriva Coffey nella loro vita, arrivando a rischiare anche il loro lavoro per lui.
Percy: sicuramente il personaggio più odiato di tutti. Percy è una ragazzino che, grazie alle giuste conoscenze, si ritrova a lavorare nel penitenziario di Cold Mountain e porta lo scompiglio assoluto.
È un essere malvagio che gode profondamente della sofferenza altrui.
Per descriverlo dovrei paragonarlo a quel bulletto che tormenta il più debole della classe, ma aggiungendoci aggressività, malvagità e immaturità moltiplicato per dieci.
È davvero orribile ma in realtà, dietro alla cattiveria e baldanza si nasconde un ragazzino spaventato e viziato che, purtroppo per lui, non otterrà molto.
Il suo accanimento contro Delacroix e il signor Jingle (il topolino di Delacroix) è inspiegabile e non l'ho ancora capito adesso a libro finito.
Brutus detto Brutal:mi sono affezionata da morire a questo personaggio che riveste il ruolo di collega e migliore amico di Paul Edgecombe. È un bel ragazzone tutto muscoli ma anche intelligente, un uomo buono che non mette mai in dubbio quel che un amico gli racconta, anche se ciò sembra assurdo. Ho apprezzato la sua lealtà.
Paul Edgecombe: il protagonista, ovvero quello che racconta la storia, una storia che vede John Coffey come quell'uomo che gli ha cambiato la vita e il cuore irrimediabilmente.
Da principio Edgecombe appare come un uomo duro, inflessibile, tosto che sono le caratteristiche che deve senz'altro avere il capo delle guardie carcerarie, non è da tutti assistere a più di 70 esecuzioni ed uscirne sano di mente.
Eppure mano a mano che la storia procede si scoprono lati di lui più nascosti.
Non ho più visto l'uomo impavido ma ho iniziato a vedere crepe nella sua corazza.

Cominciò a straziarsi di grandi singhiozzi afoni che mi riempirono di pietà e insieme di una sorta di terrore, perché quando un uomo che sa censurarsi con il rigore perde finalmente il controllo di sé, lo spettacolo che offre fa paura.

Edgecombe non è solo una guardia carceraria e un esecutore, prima di tutto è Paul con sentimenti e sensi di colpa grandi come l'oceano.
In realtà non mi ero mai messa nei panni di un uomo come lui, pensavo che non si potesse eppure King mi ha aiutato a vedere le cose sotto un altro aspetto.
Non è sempre facile dividere il lavoro e la vita di tutti i giorni e nemmeno Paul ci riesce in questo caso, Coffey riesce ad aprire una breccia nel suo cuore arrivando dove nessun altro detenuto o essere umano è mai arrivato prima.
È vero che Coffey è una persona speciale ma Edgecombe aveva già dimostrato pietà e dolcezza verso Delacroix, è un uomo giusto e cerca di fare il possibile per essere migliore ma non sempre è facile.
Mi sono assolutamente immedesimata nel suo lato umano, io spesso vedo nel “cattivo della situazione” un qualche spiraglio per poterlo redimere, ho sempre cercato di capire i cattivi di tutte le storie e in questo mi sento simile a Edgecombe.
È un personaggio che mi è sicuramente entrato nel cuore e mi ha insegnato moltissimo proprio a livello umano.
John Coffey: beh, che dire di lui? Sin dall'inizio ho dubitato della sua colpevolezza perché mi appariva impossibile che un uomo/bambino com'è lui, uno che ha paura del buio e piange per tutto potesse davvero essere un assassino.
Quando è entrato in scena grande e grosso come una montagna, con quello sguardo sereno e calmo, e l'aria da tontolone, non ho potuto far altro che amarlo profondamente.
John è un uomo di colore gigantesco che potrebbe dare seri problemi a chiunque se davvero lo volesse eppure non fa mai nulla per complicare le cose, se ne resta buono buono nella sua cella, non fa mai nemmeno un gesto male fatto o per difesa.
È la definizione perfetta di gigante buono ed è incredibile immaginare un ragazzo così immenso come qualcosa di indifeso e innocente, mi sono sentita strana eppure ho sentito spesso la voglia di tuffarmi nel libro soltanto per abbracciarlo forte forte.

Non ne posso più del dolore che sento e vedo. Non ne posso più di vivere per strada solo come un pettirosso sotto la pioggia. Mai un amico che mi dice da dove veniamo, dove stiamo andando e perché. Non ne posso più della gente cattiva che si fa del male. Non ne posso più di tutte le volte che ho cercato di rimediare e non ho potuto. Non ne posso più di stare al buio. Sopratutto è il dolore, ce n'è troppo. “

Sapeste quanto ho pregato perché si salvasse, perché si trovasse un modo per non giustiziarlo.
Ma come vi ho accennato prima...Coffey non è un uomo comune...diciamo che ha qualcosa di speciale e questo rende la storia quasi mistica.
Mi sono trovata a non capirci più niente ad un certo punto e a farmi mille domande alle quali ancora ora non ho dato risposta.
Mi rimarrà sempre nel cuore questo personaggio buono che comunque trova un modo tutto suo per “rimettere le cose a posto” e dare una lezione definitiva ai cattivi della storia.
Signor Jingle: molti storceranno il naso ma vi assicuro che anche questo topolino è un personaggio di spessore.
È lui il primo a far capire che anche l'uomo più crudele può redimersi. È stato bello vedere come un piccolo animaletto può avere tanta importanza e insegnare così tanto agli umani.
Anche in questo caso la cosa ad un certo punto prende una vena mistica.
E io voglio pensare che questo piccoletto sia stato inviato proprio per far da giuda agli esseri umani.

Si” rispose lui girando dall'altra parte il broncio più contrariato del bambino più vecchio del mondo.

Insomma lettori, questo libro mi ha veramente devastata e sono certa ci metterò molto tempo a riprendermi perché ci sono letture che ti rimangono dentro per sempre ed io sono felice di essermi imbarcata in questo viaggio che mi ha arricchita fortemente rendendomi più saggia e conscia delle mille prospettive in cui si può vedere una situazione e, sopratutto mi ha aiutata a capire che noi esseri umani tendiamo troppo spesso a condannare senza andare a fondo nelle questioni, giudichiamo e diamo sentenze troppo affrettate, per questo siamo deboli e inclini alla superficialità.
Dobbiamo avere il coraggio di andare oltre le apparenze e oltre a quello che sappiamo perché a volte possiamo davvero sbagliarci e rimediare è importantissimo.

Fragili come vetro soffiato siamo noi, anche nelle condizioni migliori. Ammazzarci l'un l'altro con il gas e l'elettricità a sangue freddo? Che follia, che orrore!

Leggetelo amici lettori se vi capita e poi mi saprete dire quali insegnamenti ne avete tratto voi.

Dean e Harry presero il lenzuolo che c'era in fondo e lo allungarono sul cadavere fino a coprire la faccia del Capo, che già aveva cominciato ad assumere l'aspetto amorfo e cereo proprio di tutte le facce dei morti, innocenti o colpevoli.




2 commenti:

  1. Insomma, Fangirl ti è decisamente piaciuto più di quanto sia piaciuto a me xD da quel che ho capito comunque le parti di Fanfiction inserite in questo libro non sono presenti nel romanzo di Carry On :)

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    1. Non vedo l'ora di recuperare Carry on! Spero sia migliore di Fangirl!

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