lunedì 10 giugno 2019

Intervista a Debora Cappa.

Buona sera amici lettori!
Come state?
Io non mi lamento anche se il tempo per leggere si è decisamente dimezzato avendo iniziato nuovamente la stagione in fabbrica, ma direi che va benissimo così.
Lo scorso mese ho inaugurato questo nuovo spazio dove intervisto alcuni autori emergenti ed oggi tocca a un'autrice di poesie, Debora Cappa, andiamo a conoscerla meglio:

Biografia:


Debora Cappa è una giovane scrittrice e poetessa pescarese, che al momento ha all’attivo la pubblicazione di dieci libri.
L’autrice ha già pubblicato un’antologia di sessanta poesie, “Il Carnevale della Vita”, ricerca sul senso dell’esistenza, che si articola in due sezioni strettamente connesse tra loro, di cui la seconda “A briglia sciolta” prelude a nuove successive evoluzioni.
Amore, l’incompiuto” , sua opera successiva, è una raccolta di quaranta componimenti poetici incentrati sull’Amore, inteso come un’entità universale in continuo divenire.
L’Anima e il Mare”, sua terza pubblicazione, è costituita da trentacinque scritti lirici, che si basano su una personale visione della spiritualità, cui la natura assurge a cornice e consolatrice.
Il Corpo e la Terra”, sua quarta opera, consta anch'essa di trentacinque poesie, che si fondano su una concezione fisica e realistica, circa vari aspetti del comportamento umano.
Questi ultimi due libri sono complementari e dicotomici nonché contrapposti tra loro.
La sua quinta silloge di trenta liriche,“I Sentieri della Mente”, riguarda i percorsi consci ed inconsci, liberi e coatti, presenti, passati e futuri, tracciati dai meandri imperscrutabili del pensiero.

La sua sesta raccolta, intitolata “Intime Evoluzioni” è composta da trenta componimenti lirici.
Concerne le trasformazioni che la sensibilità, rimanendo in equilibrio tra i molteplici ostacoli dai quali è ferita, attraversa senza cadere nel più facile cinismo.

La sua settima opera, “Sembianze dei Silenzi”, consta di trenta poesie, in cui, quasi in una voluttuosa danza, s’alternano instancabilmente tracce di luminosa felicità a schegge di malinconica tristezza, frammenti di vita che via via prendono corpo.

Dello stesso periodo anche la sua ottava silloge “Petali di Speranze”, composta da trenta liriche, di cui l’immagine di copertina anticipa il contenuto quasi in una sorta di preludio: “Spes ultima dea est et omnium rerum pretiosissima, quia sine Spe homines vivere nequeunt”.
Rosa d’ Asfalto” , sua nona raccolta, in cui metafore e similitudini costellano le trenta poesie che la compongono, quasi trapuntando punti luce arabescati nel buio ingordo del vivere.
"Specchio", sua decima raccolta di trenta componimenti poetici, che si configura come avventuroso viaggio di memorie, esperienze e formazione proteso, prepotentemente verso l'infinitesimale.
A maggio “Fili d’Oro”, sua undicesima raccolta, in cui, attraverso le trenta liriche, che la compongono, l’autrice dipinge, con versi icastici e toni volti all’eleganza, l’eterno dissidio tra la finitezza della condizione umana e la sua brama d’eternità.
A giugno la sua dodicesima raccolta di trenta poesie,” Nuda”, che conduce alle essenze, scavando tra ricordi, perfino d’infanzia, sogni, aspettative e desideri. Così dunque, priva di artificiosi ornamenti, resta fragile dinanzi al senso che li collega tra loro, proteso però in vista di malinconiche speranze.
Ha conseguito numerosi premi ed attestati locali e nazionali.
Le sue opere inoltre sono state oggetto di moltissimi articoli di giornali, pregevoli recensioni e pareri dei critici, anche a livello internazionale.
Nel tempo si sono susseguite interviste cartacee, web, audio e video, partecipazioni a trasmissioni radiofoniche e televisive con Danilo Daita, Ilaria Grasso, Anna Di Donato, Giulio Gennari, Stefano D’Alberto, Ferruccio Benvenuti e Giorgio Del Bono nonché a manifestazioni culturali patrocinate dall’ Assessorato alla Cultura e dall’Assessorato al Turismo di Pescara ed importanti collaborazioni artistiche con Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone.
Nel 2017 è entrata a far parte dell’Associazione culturale de I Teatranti d’Abruzzo di Vittorina Castellano, con cui mette in scena opere che celebrano e valorizzano il patrimonio artistico di questa terra.
Ulteriori informazioni sul sito web ideato e realizzato dall’autrice stessa
https://deboracappa.wordpress.com/
e sui social da lei gestiti:
https://about.me/debora.cappa
https://www.youtube.com/user/OcchiBluOltremare
https://www.facebook.com/OcchiBluOltremare

Le sue opere:

-Amore, l'incompiuto
- L'anima e il mare
-I sentieri della mente
-Il corpo e la terra
-Intime evoluzioni
-Sembianze dei silenzi
-Petali di speranze
- Rosa d'asfalto
- Specchio
-Il carnevale della vita
- Fili d'oro
- Nuda
Intervista all'autrice:

1) A quali delle tue poesie sei più legata e perché?

Non c’è una poesia in particolare a cui mi senta emotivamente legata in assoluto.

Le mie preferenze variano di volta in volta, in base ai periodi, agli umori, agli stati
d’ animo…
Al momento, potrei tuttavia menzionare “Sfiorar l’Anima“ e “Pensieri”, incluse nella mia opera prima “Il Carnevale della Vita”.
In un periodo storico in cui precarietà e mercificazione imperano su tutto, perfino sui sentimenti, vorrei potesse essere salvaguardato ciò che in essi c’è di divino e di eterno, per non farci condurre all’autodistruzione globale.

Sfiorar l’Anima
La luna
appoggia
il suo profilo
d’accecante purezza,
sul mantello
blu notte,
che l’avvolge
in un abbraccio
di protezione
infinita,
eterno
come solo
sa essere
il sogno dell’ Amore,
quando sfiora
due anime
elette.
L’imperare oggi di leggi ciniche ed asettiche rende rischioso pensare e dunque rivelare una personalità nell’era dell’apparire e dell’apparenza.
Il poeta quindi potrà essere ascoltato e capito, magari anche apprezzato, ma solo da chi avrà la tenacia e la voglia di non farsi limitare, nel senso più ampio del termine.

Pensieri
Quale maschera,
dimmi,
ora vuoi che indossi?
Quella del compiacimento,
della gioia
o del dolore?
Magari del rancore?
Eppur non sono un attore!
Muovi, a tuo piacimento, tra le dita,
con soddisfazione infinita,
i fili d’un burattino
costretto a far la riverenza,
segno che lusinga
la tua potenza.
Ma
dei miei pensier
non potrai mai coglier
il profumo della
libera essenza.
2) Cosa ti ha spinto a diventare scrittrice o a scrivere poesie?

Ho cominciato a scrivere perché per me è sempre stato un bisogno ancestrale,

che mi ha condotta ad esplorare le potenzialità racchiuse nell’uso della parola
poetica. Esso si è manifestato fin dalla più tenera età come incanto per racconti
sia reali sia fantastici.
Quando ho avvertito il bisogno di esternare sensazioni e riflessioni, sentimenti
e considerazioni, ho ritenuto che la poesia fosse il modo migliore per farlo, in
quanto essa è dotata di una particolare immediatezza. In pochi versi infatti può
racchiudere significati profondi e variegati.
Scrivere liriche inoltre, secondo me, è strumento efficace per intraprendere la consapevolezza di se stessi, quindi degli altri e di ciò che ci circonda, attraverso la conoscenza acquisita del vivere.
A tal proposito ricordo le parole di Arthur Rimbaud:”Il primo studio dell’uomo che vuole essere poeta è la conoscenza di se stesso”.
Credo in aggiunta che possa svolgere una funzione etica, restituendo la giusta dignità alle nostre vite.
E’ per di più talvolta pura evasione, rifugio all’incomunicabilità, che attanaglia le nostre esistenze, visto che la solitudine, a mio parere, è il male del secolo.
Scrivere versi, a mio avviso, è come tentare di fermare in quell’attimo l’indefinito che fa brillare d’eterno il finito e lambire così il ponte dell’ irraggiungibile.
La mia poetica è molto personale, nasce dal desiderio di esprimere la mia essenza, dalla necessità di interagire e di comunicare liberamente.

3) Ti ispiri a fatti realmente accaduti per scrivere?

Prendo ispirazione da tutto ciò che colpisce la mia sfera emotiva, ancor più se induce all’introspezione e diventa potenziale spunto per le mie composizioni poetiche.

Non posso tuttavia negare ci sia qualcosa di autobiografico, dal momento che considero la scrittura un potente mezzo analitico per conoscere gli angoli più reconditi di se stessi.
La mia connaturata propensione per l’arte inoltre mi porta da sempre ad estendere preferenze e curiosità anche ad altri campi, quali quello della musica, della pittura, del teatro, del cinema, della danza e della fotografia.
Ho sempre cercato di non ispirarmi a nessuno, considerando inarrivabili sotto vari aspetti gli autori che ammiro.
La critica tuttavia, con mio grande orgoglio, ha rilevato nella mia poetica paralleli con Pindaro, Saba, Ungaretti, Montale, Calvino. Mi ha definita quasi una pittrice impressionista non solo per le descrizioni paesaggistiche multiformi e variegate, ma soprattutto per gli imperscrutabili e mutevoli moti interiori dell’animo umano minuziosamente descritti.



4) A che età hai scritto la tua prima poesia?

Ho scritto le mie prime poesie quando, terminato il percorso di studi, mi sono sentita in grado di farlo.

Gli studi classici, del resto hanno favorito la mia inclinazione verso il gusto del “bello” e dell’arte in genere.
Alla composizione mi sono dedicata dunque poi, in seguito al bisogno di esternare sensazioni e riflessioni, sentimenti e considerazioni, collocandoli dapprima in un percorso introspettivo, che ho voluto custodire gelosamente, senza condividerlo con nessuno.
Solo in una seconda fase, dopo alcuni anni, mi sono lasciata convincere, aprendo così uno spiraglio sul mio mondo interiore, a far conoscere pensieri in versi su esperienze vissute in modo diretto ed indiretto.


5) Attualmente stai scrivendo un nuovo libro?

Ho da poco completato la mia diciassettesima raccolta, che attendo di far valutare e pubblicare insieme alle altre quattro inedite.

Ho curato, come mio solito, anche tutti i dettagli inerenti, quali ad esempio, il titolo, l’immagine di copertina e le eventuali interne, la prefazione, la dedica e la quarta, al fine di guidare il lettore nel suo percorso di approccio, talvolta timoroso, ad un genere considerato per radicato luogo comune un’arte ostica, datata, d’ élite.
E’ del resto un periodo estremamente impegnativo, fatto ovviamente non solo di interviste e concorsi, in cui, oltre alla promozione di tutte le sillogi passate, che non abbandono mai, si è concentrata la pubblicazione quasi contestuale di quattro nuove raccolte: quelle appena uscite (“Rosa d’asfalto” e “Specchio“) e le prossime che vedranno la luce entro giugno (“Fili d’Oro” e “Nuda”).


6) Dicci qualcosa di te.

Oltre a scrivere libri di poesie, sono ideatrice e realizzatrice del mio sito http://www.webalice.it/occhiblu_oltremare/ e blog https://deboracappa.wordpress.com/ nonché curatrice dei miei social

www.instagram.com/debora_cappa_occhibluoltremare
https://about.me/debora.cappa
http://www.youtube.com/user/OcchiBluOltremare
https://www.facebook.com/DeboraCappaOfficial/
Creo composizioni fotografiche con mie foto e le copertine dei libri man mano editi, per farne conoscere l’esistenza.
Ho in mente di divulgare le mie opere anche attraverso forme di collaborazioni artistiche con professionisti di altri settori, come già avvenuto in passato.
Ritengo infatti che la commistione e la contaminazione delle arti sia il mezzo ideale per valorizzare talento e creatività di ciascuno, arricchendo inoltre l’effetto comunicativo ed emozionale nei confronti degli astanti affinché tutti possano beneficiarne al meglio.
Amo inoltre curare ogni volta i lavori sotto qualsiasi aspetto, pur nei limiti dei contesti e delle linee editoriali.
Prediligo per principio editoria non a pagamento al pari di pareri critici ed ogni altra forma di diffusione, ritenendo sia indice di serietà un investimento spontaneo.

Non uso la poesia per parlare di me stessa, in quanto l’ intento che in ogni caso mi prefiggo sempre di raggiungere è di concepire in veste universale.


Bene amici lettori, con questo il post è concluso, ci si legge domani con un nuovo argomento.
💖

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