Buongiorno
lettori, come state?
Io
non mi posso lamentare, il bel tempo è dalla mia parte e, sebbene il
momento non sia dei migliori, mi sento abbastanza serena e molto
attiva.
Sono
sempre stata sensibile al tempo.
Ma
oggi sono qui per parlarvi di film, nello specifico di alcuni film di
Miyazaki che, come già sapete, sto recuperando a tre alla volta.
Beh,
avendone visti 3 direi che è arrivato il momento di parlarvene, che
ne dite?
Bene
allora buona lettura!
Anno:
2008
Genere:
Fantasy / Animazione
Durata:
100 minuti
Voto: ❤❤❤❤❤/5
Trama:
Sosuke,
un bimbo di cinque anni, vive in cima a una scogliera. Una mattina,
giocando sulla spiaggia sotto casa, trova Ponyo, una pesciolina rossa
con la testa incastrata in un barattolo di marmellata. Sosuke la
salva e la mette in un secchio di plastica verde.
Tra i due nasce subito un legame forte e Sosuke promette a Ponyo che si prenderà cura di lei. Ma il padre di Ponyo, una volta umano e ora stregone che abita i fondali marini, la obbliga a tornare con lui nelle profondità dell’oceano.
Ma Ponyo vuole diventare umana ed è così determinata da tentare la fuga. Prima di farlo, però, versa nell’oceano l’Acqua della Vita, la preziosa riserva dell’elisir magico di Fujimoto.
L’acqua del mare si alza. Le sorelle di Ponyo sono trasformate in enormi onde dalla forma di pesce che si arrampicano alte fino alla scogliera dove si trova la casa di Sosuke. Il caos sprigionato dall’oceano avvolge il villaggio di Sosuke che affonda sotto i flutti marini.
Riusciranno un bimbo e una bimba, con amore e responsabilità, a salvare il mare e la vita stessa?
Tra i due nasce subito un legame forte e Sosuke promette a Ponyo che si prenderà cura di lei. Ma il padre di Ponyo, una volta umano e ora stregone che abita i fondali marini, la obbliga a tornare con lui nelle profondità dell’oceano.
Ma Ponyo vuole diventare umana ed è così determinata da tentare la fuga. Prima di farlo, però, versa nell’oceano l’Acqua della Vita, la preziosa riserva dell’elisir magico di Fujimoto.
L’acqua del mare si alza. Le sorelle di Ponyo sono trasformate in enormi onde dalla forma di pesce che si arrampicano alte fino alla scogliera dove si trova la casa di Sosuke. Il caos sprigionato dall’oceano avvolge il villaggio di Sosuke che affonda sotto i flutti marini.
Riusciranno un bimbo e una bimba, con amore e responsabilità, a salvare il mare e la vita stessa?
Il
mio pensiero:
Questo
film è davvero carinissimo, uno dei più belli, dopo Kiki consegne a
domicilio, che io abbia mai visto.
Ho
davvero amato tutto, a partire dai personaggi, alla storia e alla sua
particolarità, e anche il finale è stato assolutamente perfetto.
Ciò
che mi ha colpita e affascinata è sicuramente l’ambientazione
iniziale, dove Miyazaki ci porta a conoscere le profondità marine e
i suoi equilibri. Si, il mare e il suoi segreti mi affascinano da
sempre, quindi diciamo che era piuttosto normale che mi innamorassi
di questo film.
Se
poi valutiamo che la protagonista è una cosetta pucciosa e adorabile
che tira fuori una caparbietà così forte da far quasi paura, non si
può non dare un alto voto a Ponyo sulla scogliera.
È
bellissimo il messaggio che questa storia vuole farci arrivare e mi è
davvero arrivato forte e chiaro.
In
questo film ho ritrovato la bellezza di un legame tra esseri così
lontani eppure così vicini, è emozionante vedere come il bimbo e la
piccola pesciolina finiscono per diventare amici nel giro di un
pomeriggio, tanto da far desiderare a Ponyo di cambiare totalmente la
propria esistenza.
Devo
essere sincera, il desiderio di Ponyo di diventare una bimba e vivere
sulla terra ferma mi ha ricordato molto La sirenetta pur essendo una
storia totalmente diversa.
Insomma,
questo film mi è davvero piaciuto tantissimo perché è leggero e
fresco, sembra un film da poco ma in realtà è molto più complesso
e profondo di quanto sembra.
Al
momento è uno dei miei preferiti e quindi potete ben immaginare che
ve lo consiglio caldamente.
Anno:
2001
Genere:
Fantasy / Animazione
Durata:
125 minuti
Voto: ❤❤❤❤/5
Trama:
Chihiro,
una bambina di 10 anni, e i suoi genitori stanno traslocando, quando
il padre della bambina prende la strada sbagliata. Pensando di aver
trovato un parco divertimenti abbandonato il padre si addentra nel
complesso per visitarlo, seguito dalla moglie e, a malincuore, da
Chihiro.
I
tre superano il letto di un fiume in secca e si trovano in una città
composta interamente da ristoranti e locali, e su un bancone trovano
un ricco buffet. I genitori si siedono e cominciano a mangiare,
pensando di pagare quando si mostrerà qualcuno. Chihiro intanto
esplora la zona e trova un grande complesso termale. Un giovane
ragazzo, Haku, le ordina di andarsene, ma tornando indietro la
bambina scopre che i genitori sono diventati maiali e che non riesce
ad attraversare il fiume ormai in piena.
Il
mio pensiero:
Molti
mi avevano consigliato questo film perché magico e affascinante,
insomma proprio il film che fa per me.
E
infatti è stata davvero una bella visione tutto sommato.
Ammetto
che all’inizio ho fatto un pochino fatica a farmi prendere dalla
storia, ci ho messo un po’ ad ambientarmi nella Città incantata e
a capirne le dinamiche e i personaggi strampalati.
Nonostante
questo, una volta che sono riuscita a sentirmi “a mio agio”
all’interno della storia, mi sono lasciata conquistare.
Ho
seguito Chihiro con fiducia e, piano piano ho conosciuto anche glia
altri personaggi.
Ovviamente
ce ne sono di quelli che mi sono entrati nel cuore molto più di
altri, ad esempio ho amato tantissimo la “nonnina buona” che
avrei voluto abbracciare forte forte e a cui avrei voluto chiedere di
adottarmi e permettermi di vivere nella sua casetta a lavorare a
maglia per tutta la vita!
Ho
apprezzato anche il ragazzo/drago, specialmente la sua forma
draghesca, ma questo era scontato visto il mio amore per queste
creature.
La
protagonista però non mi ha colpita granché e questa è stata una
grossa pecca per quanto mi riguarda.
Chihiro
è pasticciona ed esuberante e queste sono due doti che potevano
piacermi, peccato però che sia anche testarda e prepotente alle
volte e ciò ha finito per stancarmi.
Nonostante
questo ho apprezzato molto questa città incantata popolata da
creature magiche e strampalate, ed ho seguito con interesse lo
sviluppo subito dallo spirito senza volto, un personaggio che si
presenta come negativo ma che poi si finisce per amare.
Insomma,
posso dire che anche questo è un ottimo film che sono felice di aver
recuperato.
Miyazaki
si sta davvero dimostrando un genio dalla spiccata, quanto
strampalata, immaginazione che, film dopo film, mi sta insegnando a
sognare l’impossibile e ad avventurarmi in mondi che mai mi sarei
immaginata.
Non
vedo l’ora di recuperarli tutti!
Anno:
1986
Genere:
Fantasy
Durata:
124 minuti
Voto: ❤❤❤/5
Trama:
La
giovane Sheeta è tenuta prigioniera dal cinico colonnello Muska a
bordo di un’aeronave diretta verso la fortezza Tedis. Durante il
volo, in una notte rischiarata dalla luna, l’aeronave viene
attaccata da una banda di pirati guidata dall’intrepida Dola, che
vuole impossessarsi del ciondolo che la ragazzina porta al collo.
Questo ha un valore inestimabile: permette di vincere la forza di
gravità e localizzare la leggendaria isola fluttuante di Laputa,
dove – si racconta – sono custoditi immensi tesori e un potere
inimmaginabile.
Sheeta riesce però a fuggire, finendo tra le braccia di un giovane minatore di nome Pazu che, da quel momento, decide di proteggerla unendosi a lei nella ricerca dell’isola e dei suoi misteri.
Sheeta riesce però a fuggire, finendo tra le braccia di un giovane minatore di nome Pazu che, da quel momento, decide di proteggerla unendosi a lei nella ricerca dell’isola e dei suoi misteri.
Il
mio pensiero:
Sinceramente
non ho apprezzato molto questo film, proprio come mi successe con
Principessa Mononoke.
Mi
rendo conto di essere parecchio impopolare ma non mi ha saputo dare
emozioni forti, mi ha lasciata piuttosto indifferente, lo devo
ammettere.
Diciamo
che ci sono stati aspetti positivi e negativi che adesso vi vaso ad
elencare.
Gli
aspetti positivi sono senz’altro i due protagonisti, Sheeta e Pazu
che mi sono davvero piaciuti molto, entrambi.
Ma
il mio personaggio preferito in assoluto è stato Dola, ho amato
tantissimo questa donna dalla spina dorsale d’acciaio che è
talmente severa e rigida da apparire buffa.
Davvero
adorabile!
Inoltre
non posso dire di non essere rimasta incantata dall’ambientazione
che è stupenda, specialmente Laputa che mi ha fatto sognare.
Come
però vi dicevo, non sono riuscita ad apprezzare questo film al 100%
ci sono parti che mi hanno un po’ annoiata.
Per
questo motivo per me è si un bel film ma non il migliore che abbia
visto, fin ora, di Miyazaki.
Bene amici, il post si conclude qui, spero via sia piaciuto.
Ci vediamo domani con il recap delle letture della settimana.
Un bacione dalla vostra Cry💖💖
Bene amici, il post si conclude qui, spero via sia piaciuto.
Ci vediamo domani con il recap delle letture della settimana.
Un bacione dalla vostra Cry💖💖
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