Autore:
Charles
Dickens
Casa
editrice: Deagostini
classici
Prezzo:
€ 6,90
Genere:
Classico
Pagine:
155
Voto:
9
Trama:
Una grande storia sulla possibilità di cambiare il proprio destino. Una riflessione sull'equilibrio difficile fra il presente, il passato e il futuro. Una denuncia dello sfruttamento minorile e dell'analfabetismo. Ma soprattutto una favola, una delle più commoventi che siano mai state scritte. Protagonista è il vecchio e tirchio finanziere Ebenezer Scrooge - personaggio che servirà da modello per il Paperon de' Paperoni disneyano - che nella notte di Natale viene visitato da tre spettri. Lo indurranno a un cambiamento radicale, a una conversione che ne farà uno dei più grandi personaggi letterari di tutti i tempi. Ma forse parte del segreto, della magia ineludibile di questo romanzo è nella ricomposizione dei ricordi, nella restituzione di senso alla storia, nella ridefinizione del posto dell'uomo nel tempo.
Recensione:
Questo
è il vero libro di Natale, l'ho sempre pensato. Nonostante sia molto
famoso, non lo avevo mai letto, mi ero limitata a guardare qualche
remake in tv e ne ero rimasta affascinata.
Dicevo
sempre che dovevo leggerlo prima o poi e quest'anno è arrivato
finalmente il suo momento.
Sapete
bene di cosa parla Canto di Natale per cui non vi starò a dire
l'ovvio.
Passo
immediatamente alle mie impressioni su questa lettura.
Avevo
già avuto modo di leggere altri libri di Dickens come David
Copperfield, e posso dire che è uno degli autori classici che
preferisco, il suo stile leggero e fiabesco, talvolta divertente, mi
aveva già conquistata tempo fa.
Nonostante
la storia a tratti sia decisamente inquietante e spaventosa, Dickens,
riesce a stemperare l'atmosfera con una battuta o semplicemente
concentrandosi su un particolare che tende a far dimenticare cosa sta
realmente accadendo in quel momento.
Sapete
bene quanto io ami le atmosfere horror, tenebrose, oscure e piene di
fantasmi...inutile dirvi che nei momenti salienti e paurosi ero in
brodo di giuggiole!
Sarà
anche un tantino antipatico, un uomo senza cuore, mostruosamente
cattivo, un essere indegno e abominevole ma non posso proprio dirvi
che ho odiato il signor Scrooge...in realtà io l'ho guardato sempre
con gli occhi del futuro e, anche quando era odioso, riusciva a
risultarmi in qualche modo simpatico.
Immaginavo
un vecchiettino rachitico e inacidito dall'età che non sa far altro
che borbottare contro il mondo, sempre pronto ad attaccar briga con
chiunque gli capitasse a tiro.
Lo
so, sono parecchio strana ma io l'ho adorato, ancor di più quando
finalmente arriva la vera svolta nella sua triste e vuota vita.
Un
personaggio che ho subito preso a cuore è Bob Cratchit, il povero
impiegato di Scrooge.
Ho
amato dal profondo del cuore quest'ometto buono, gentile e umile che,
nonostante sia povero in canna, riesce a vedere il lato positivo
delle cose, non si scoraggia mai ed ha un pensiero buono verso
quell'uomo orribile che è il suo capo.
Leggendo
di lui ho sentito il vero calore della famiglia, perché, se si è
uniti, si possono davvero superare ostacoli insormontabili, e Bob con
la sua numerosa famiglia riesce a superare problemi enormi come lo
stipendio da fame, la salute cagionevole di uno dei suoi figli e la
difficoltà di vivere una vita dignitosa con il poco che ha a
disposizione. Credo sia un grande insegnamento.
In
realtà l'intera storia raccontata da Dickens è un grande
insegnamento al genere umano.
Ognuno
dovrebbe davvero pensare bene alla propria vita e lasciar perdere
l'egoismo che ci contraddistingue, imparare a vedere i problemi
altrui ed essere sempre pronti a tendere una mano a chi ne ha
bisogno.
Purtroppo
spesso questo non succede, l'uomo tende sempre a pensare solo ai
propri problemi e l'egoismo e la chiusura totale fa si che non
esistano più fratellanza e carità, generosità e bontà.
Dickens,
miei cari lettori, la sapeva lunga e sono felice che tutti possano
imparare qualcosa da questo meraviglioso libro scritto nel 1843 e
arrivato fino a noi. Se è in circolazione dopo tutto questo tempo
c'è un motivo.
Leggetelo
se vi capita o guardate i film che ne hanno tratto, dopo vi sentirete
meglio, pieni di gioia e spirito natalizio, e forse guarderete il
prossimo con altri occhi.
Le
frasi più belle tratte dal libro:
Ci
sono tante cose da cui posso aver tratto del bene, senza averne
ottenuto un profitto.
È
una cosa splendida che, per rispondere all'infezione della malattia e
del dolore non vi sia nulla al mondo di più irresistibile e
contagioso della risata e del buon umore.
La
conseguenza di questa sua ostinata antipatia verso di noi, questa
fissazione a non trascorrere del tempo felice con noi, per lui è
causa della perdita di momenti piacevoli, che non potrebbero certo
fargli alcun male.
È
bello tornare bambini in certi giorni, e non c'è giorno migliore di
Natale.
Il
cammino di ciascun uomo preordina delle precise destinazioni, verso le quali, seguendole, egli si dirige. Ma se ci si discosta da quel cammino, le destinazioni cambieranno.
Ola :),
RispondiEliminaQuesto è uno dei pochi libri che ho letto in inglese, è davvero bello leggere una storia che già conosci da bambino :D
Complimenti, io sono una frana con le lingue, non riuscirei mai a leggere qualcosa in un altra lingua!
Elimina;)
Ciao Cry! Questo romanzo è uno dei miei preferiti in assoluto...lo amo davvero con tutta me stessa! Spero che anche tra 500 anni sarà uno dei classici più letti.
RispondiEliminaNe ho parlato anche io sul mio blog in uno dei miei vecchi post :-)
Ciao Silvia!
EliminaSono d'accordo con te, è un libro meraviglioso!
:)