Buongiorno amici lettori, come state?
Oggi vi lascio una segnalazione davvero interessante.
Eccola:
Tutti siamo
dentro un sistema - tutti devono attenersi alle regole - i mass media
ci bombardano di notizie ben confezionate e pronte ad ingabbiare il
nostro cervello - ci indottrinano a loro piacimento.
Appare
attuale quanto afferma Franco, ingegnere informatico presso i servizi
segreti, protagonista di questo nuovo romanzo di Salvatore Scalisi,
nel descrivere quello che lui definisce il sistema, un
nemico apparentemente invisibile a suo dire, da combattere e
sconfiggere.
Francesca
sua compaesana, gli sarà alleata, pur nella consapevolezza che il
sistema è indistruttibile, tuttavia sarà ugualmente pronta
ad annientarlo con un’apocalisse.
La
ribelle paesana, con il suo animo in lotta contro tutto ciò che
appare preconfezionato, irrompe nella vita rassegnata del
protagonista Franco, che nella sua trasandata quotidianità, aspetta
inerme, che gli eventi facciano il loro corso, che il sistema
cioè, da lui ben conosciuto e smascherato, prima o poi lo faccia
fuori.
Francesca,
non di certo rassegnata, ma sempre inquieta, insoddisfatta della
quotidianità del paesello, stanca di obbedire a quel sistema che fin
ora gli ha solo tagliato le ali, rendendola un uccello dalle
ali tarpate, viene scossa da una ribellione interna, che la
rende intraprendente, testarda e tenace verso lo sconosciuto paesano,
del quale diventa fedele alleata.
Dato che la
storia si ripete e il sistema è sempre lo stesso,
ditemi un po’… oggi non ci vorrebbe un’apocalisse?
Dott. Luigi
Lo Mascolo
Francesca,
a parte accudire la madre e sbrigare alcune faccende domestiche, non
ha nessun impegno o percorso su cui poter costruire il suo futuro.
Avrebbe voluto laurearsi in lettere e filosofia, mancavano solo poche
materie, ma l'aggravarsi delle condizioni di salute della madre
l'hanno distolta dal raggiungere tale obiettivo. In verità, non
cerca scuse, perché con maggiore determinazione ce l'avrebbe fatta,
e di questo ne è pienamente convinta. Ma è come se le condizioni
generali la bloccassero, relegandola in uno stato di apatia. La
routine quotidiana, monotona, la avvilisce, giorno dopo giorno,
sottraendole energia vitale. Sa perfettamente che ci vorrebbe uno
scossone, qualcosa che la svegliasse dal suo torpore. Strano a dirsi,
ma quel "pazzo criminale", usando il termine usato da Laura
e dal padre, che è venuto ad abitare nel paese, ha acceso in lei un
barlume di speranza, che intende a tutti i costi ravvivare.
-
Aspetta, fammi capire, vorresti conoscerlo? - dice perplessa Laura,
interrompendo la passeggiata.
-
Sì - risponde Francesca.
-
Non posso crederci, ieri avevo riscontrato in te un pensiero
totalmente opposto; cos'è che ti ha fatto cambiare idea? -
-
Curiosità; semplice curiosità. Nulla di più. -
-
Non ci hai dormito la notte, scommetto. -
-
Beh, ora non esagerare. -
-
Ok. Intendi farlo da sola? Sì, voglio dire, desideri andarci da sola
o vuoi che venga anch'io? -
-
Che domande mi fai?! Certo che voglio la tua compagnia. -
-
Già, hai paura che ti possa succedere qualcosa di brutto - dice
Laura, scherzandoci sopra.
-
Può darsi, altrimenti a cosa servono le amiche - risponde sulla
stessa falsariga, Francesca.
Le
due donne dopo aver camminato un po' raggiungono la zona esterna del
paese.
-
Siamo arrivati. È lì che abita - dice Laura, facendo cenno col capo
in direzione di una casa piano terra, situata distante dalle altre
abitazioni. - Con tante case vuote che ci sono in centro, ha scelto
proprio questa - osserva la giovane.
-
Secondo me questa la dice tutta sulla persona che andiamo a conoscere
- replica Francesca.
-
Siamo ancora in tempo a ritornare indietro - commenta Laura.
-
No, non stiamo mica andando ad incontrare il diavolo - risponde
l'amica.
-
E chi lo sa ... -
-
Quella che se la sta facendo addosso dalla paura, sei tu. Comunque,
non è detto che accetti la nostra amicizia. -
-
Hai detto, amicizia? -
-
Sì, perché, cosa c'è di strano? -
-
Mi sembra un termine fin troppo impegnativo. -
-
Ma cosa ti prende? Ieri hai usato belle parole, tipo,
"socializzazione", e ora ti tiri indietro - dice Francesca.
- Non mi sei affatto d'aiuto. -
-
Scusami. Ecco ... non so se stiamo facendo la cosa giusta - replica
l'amica.
-
Ok. Ci andrò da sola. -
-
Se dovesse succedere qualcosa non voglio averti sulla coscienza. E va
bene, vengo anch'io. -
-
Grazie. -
-
Molto meglio che morire di noia. -
-
Giusto! –
“Il
sistema è la loro creatura, frutto di un’attenta analisi dei
potenti del nostro pianeta, il cui unico obiettivo è di tenerci a
bada, con le buone e con le cattive maniere, allo scopo di tenere in
piedi una sorta di equilibrio che punta ai loro interessi. In questo
disegno, una larga fetta della popolazione viene sacrificata nei modi
più disparati, attraverso la miseria, pestilenze, guerre, ecc... Ti
è chiaro il concetto? “.
Athena
è l’erede ideologica di Francesco, investita a pieni poteri alla
morte di quest’ultimo, della missione di annientare il “sistema”
costi quel che costi. Inizia così il viaggio di riscatto di Athena,
che la vedrà protagonista in quattro tappe: Milano, Londra, Pechino,
Washington. Alle città corrispondono altrettante figure importanti
del “sistema”, figure da annientare fisicamente al fine di
eliminare le mele marce dello stesso. L’azione di pulizia
intrapresa, trasformerà Francesca, da brava ragazza di campagna, in
Athena, spietata pluriomicida, diversa nell’aspetto fisico, ma
identica nella determinazione che fin qui l’ha spinta.
All’azione
di pulizia di Athena, si contrappone quella di Piero, suo compaesano,
chiamato dalla procura ad indagare proprio su quella ragazza della
quale, da tempo, sentimentalmente si era invaghito. Questi alla fine
riuscirà a rintracciarla. Athena, ancora è a metà della sua
convinta missione.
Dott.
Luigi Lo Mascolo
La
giovane scende dal tir nella zona periferica della città. È stato
sempre il suo sogno allontanarsi per un po' dal paese, staccare la
spina, ma mai avrebbe pensato una simile avventura. Aver dovuto
lasciare la sua famiglia in questo modo la fa stare male, ma non ha
avuto altra scelta, l’avrebbero eliminata, come hanno fatto con
Laura e Francesco. Sì, anche l’uomo, perché nonostante quando
l’ha lasciato fosse ancora in vita, non crede che sia stato
risparmiato. Da lui ha ricevuto un pesante fardello, simile a una
bomba, che se dovesse esplodere porterebbe l’intera umanità alla
perdita della propria identità, a non fidarsi l’uno dell’altro,
sfociando in un clima di totale anarchia, le cui conseguenze
condurrebbero all’inevitabile declino della razza umana.
-
Perché proprio io? – dice tra sé e sé Athena, camminando verso
l’ignoto. – Io non posso cambiare il mondo, è una responsabilità
troppo grande per me … non posso credere che sia stata scelta … e
da chi? Sono una donna fragile, non ho l’esperienza né la capacità
ad affrontare un compito di questa portata … questo non è uno dei
miei sogni in cui mi divertivo da ragazzina, non è un sogno, non sto
fantasticando. Non saprei nemmeno da dove iniziare … -
***
La
determinazione e lo spirito di sopravvivenza prevalgono, come è
ovvio in questi casi. Francesca, alias Athena, non ha nessunissima
intenzione di crollare ancor prima di iniziare la sua nuova
avventura, che, seppur si prospetta assai ardua, va vissuta fino in
fondo. Quanto meno per il bene dell’umanità, ama scherzarci sopra
la giovane. La prima cosa da fare è organizzarsi, cominciando ad
eliminare, o modificare i punti deboli, come la sua fisonomia; è
arrivato il momento di cambiare look. Nuovo taglio di capelli, corti
e tinti di un colore tra il castano chiaro e il biondo. Persino il
colore delle sue pupille passa dal nocciola all’azzurro. Per
completare l’opera, si fa tatuare un disegno sulla parte superiore
del braccio destro, in prossimità della spalla; e cosa, se non
l’immagine della sua eroina: Athena.
L’avventura
ha inizio.
“La
verità è che vi sta bene così; l’incerto futuro vi mette paura.
Per quale motivo dovreste immischiarvi in situazioni in cui
rischiereste di perdere la vostra comoda privilegiata esistenza? No,
sono solo parole, non muovereste un solo dito per cambiare le cose. “
Continua
il viaggio a tappe di Athena, Pechino e Washington i focolai nei
quali il sistema si annida, e nelle quali si scatena la spedizione
punitiva della protagonista del romanzo che, come l’eroina alla
quale si identifica, si erge a paladina delle ingiustizie:
“La
donna schiude gli occhi e, come per magia, si ritrova con la lancia
nella mano destra e nella sinistra lo scudo, sulla testa indossa
l’elmo. Esplode tutta la sua forza, liberandosi dalle mani che la
stanno soffocando”.
La
mitologica immaginaria descrizione, appare oggi, forse lontana dal
modo di pensare e di agire di quanti, apatici rassegnati spettatori
inermi, di uno spettacolo squallido e pericoloso, preferiscono subire
anziché ribellarsi. Non così Athena, e non così alcuni che vedono
attuale il suo messaggio di ribellione pur non condividendone l’uso
della violenza. Fin quando il mondo, governato da un nuovo ordine
mondiale, si servirà di un “sistema”
prevaricatore per
attuare i propri interessi, state pur certi che tante nuove Athena
esploderanno in tutta la loro forza. È la storia che si ripete!
Dott.
Luigi Lo Mascolo
Washington
-
Non mi dire che è questo il tuo obiettivo? – le chiede il magnate,
con lo sguardo rivolto alla splendida residenza del presidente degli
Stati Uniti d’America: la Casa Bianca.
-
È molto più bella di come appare in televisione – risponde
Athena.
-
Sì, non è niente male. –
-
Immagino che ci sei stato là dentro. –
-
Sì, ho avuto la fortuna di visitarla. –
-
Sei un uomo fortunato; trovarsi nella tua posizione si hanno tanti
privilegi. –
-
Nulla di eccezionale, ci si abitua e alla fine non rimane granché,
te l’assicuro. –
-
Mi piacerebbe visitarla. –
-
Non hai risposto alla mia domanda … è questo il tuo obiettivo? –
-
No. –
-
Grazie a Dio! Per un attimo ho pensato al peggio. –
-
Al peggio non c’è mai fine. –
-
… già. Be’, non posso prometterti che la visiterai … potremmo
non essere sicuri nemmeno qui. E poi, non conosco il tuo piano … -
-
Lo conoscerai presto. –
-
Quanto tempo dobbiamo rimanere qui? – le chiede l’uomo.
-
Poco. Se saremo fortunati, uno, due giorni saranno più che
sufficienti – risponde Athena.
-
Forse è il caso di prenotare una stanza in un hotel. –
-
Non lo so; aspettiamo. Abbiamo fatto in modo che arrivassimo di
mattina presto, così da poterci sbrigare in giornata. Speriamo bene.
–
-
In così poco tempo? Sei più veloce della luce. Ok. Attendo ordini.
–
-
Non ti farò impazzire, sarà tutto semplice, è come se dovessi …
andare al lavoro. –
-
Che cosa vuoi dire? – le chiede perplesso il magnate.
-
Hai detto che qui hai degli interessi, giusto? – risponde Athena.
-
… sì. Cosa c’entra col tuo piano? No, non è possibile che il
tuo obiettivo sia … -
-
Il network, i giornali, ebbene sì. Sono nella lista nera, non posso
farci nulla. –
-
Lo sospettavo … -
-
Certo, non sei mica stupido. Sei un grosso imprenditore, un uomo
potente, sai benissimo il ruolo importante che ricopre
“l’informazione” nel “sistema”. Sì, è vero, in questa
multinazionale la tua partecipazione azionaria non è così
rilevante, ma poco importa, ne fai parte anche tu. Comunque, il mio
obiettivo sono i tuoi soci in affari, in questo caso, i tuoi padroni.
Uno in particolare. –
-
Sei pazza! – esclama l’uomo.
-
Ormai me lo dicono tutti – replica serafica, Athena.
-
Sei venuta per ucciderli, questo è il tuo scopo, come hai fatto fino
ad ora. –
-
Prima vorrei conoscerli, quello che succederà dopo non possiamo
prevederlo. –
-
Non hai la più pallida idea chi siano. –
-
Perché non me lo dici tu, siamo qui apposta. –
-
Uno ce l’hai di fronte. –
Athena,
volge lo sguardo alla Casa Bianca.
-
… il presidente. –
-
Già. –
-
Tra gli azionisti c’è anche lui? -gli chiede Athena.
-
No, ma idealmente è come se ci fosse – risponde l’uomo.
-
Spiegati meglio. –
-
Nulla è come appare. Barry Moore, capo indiscusso e massimo
azionista del network KBN, di cui faccio parte anch’io, è anche
fondatore e comproprietario della RTN Financial Group Corporation
Services. Indovina chi è il socio, nonché presidente della banca? –
dice il magnate.
-
Non ho idea – risponde Athena.
-
Liam Wilson, amico d’infanzia del presidente degli Stati Uniti
d’America. Ma non è finita. Mark Wilson, primogenito di Liam, è
un membro di gabinetto del presidente, mentre Amelia Jones, cugina di
secondo grado di Barry Moore, è una senatrice, vicina politicamente
al presidente. Tu mi dirai cosa c’entra tutto questo: tutto e
niente. Dipende dai punti di vista. Non ti viene in mente nulla?
Eppure, non è così lontano da quello che insegui. –
-
… il “sistema” – dice Athena.
-
Già, proprio così. – replica l’uomo. - Il “sistema” è
presente ovunque, è parte integrante del nostro vivere; può
cambiare forma e aspetto, ma non le sue funzioni, che rimangono e
rimarranno tali fin quando non si estinguerà la razza umana. –
-
C’è poco da stare allegri – osserva la donna.
-
Ti ho messo in crisi? –
-
Ti piacerebbe, ma non è così; ormai, non mi sorprende più nulla. È
come sprofondare in un pozzo nero, schizzato di rosso sangue; il
vostro sangue. –
-
Non puoi farcela da sola, accetta il mio aiuto. –
-
Sai che ancora non l’ho capita; cioè, ti mi vorresti affidare a
quella gente che sto per eliminare dalla faccia della terra? Non ha
senso. È come darmi in pasto ai lupi. A meno che, tu non voglia
proprio questo. In questo caso, nulla di ineccepibile. –
-
Conosco giornalisti, imprenditori, politici, che hanno dimostrato una
certa diffidenza nei confronti del “sistema”, e proprio per
questo farebbero al caso tuo. Anzi, sarebbero ben felici di averti
come alleata. –
-
Ti fidi di questa gente? – dice Athena.
-
Sì – risponde il magnate.
-
Da che parte ti schiereresti? –
-
Dalla tua, naturalmente. Credo di avertelo fatto capire. –
-
Se riusciremo a sopravvivere, potremmo fare un tentativo. –
-
Sei testarda! Vuoi a tutti costi rispettare il tuo piano, basato su
quella lista nera, quando invece puoi veramente cambiare le cose, il
mondo intero. –
-
Se queste persone che vorresti farmi conoscere sono veramente
contrari al “sistema”, perché fino ad ora non hanno fatto nulla
per opporsi, standosene con le mani in mano, diventando così loro
complici? Che cosa aspettano a muoversi? –
-
Forse un segnale … venuto dal cielo. –
-
Finiscila di dire stronzate! La verità, è che vi sta bene così;
l’incerto futuro vi mette paura. Per quale motivo dovreste
immischiarvi in situazioni in cui rischiereste di perdere la vostra
comoda, privilegiata esistenza? No, sono solo parole, non muovereste
un solo dito per cambiare le cose. Vuoi conoscere il mio pensiero?
Non mi fido dei tuoi amici, né tanto meno di te. Questo è tutto.
Be’, il tempo scorre, se permetti vorrei che ci dessimo una mossa,
invece di perderci in chiacchiere inutili. Sai cosa devi fare –
dice Athena.
-
… già – risponde l’uomo. – Noleggeremo una macchina, se per
te va bene. –
-
Nessun problema. –
Biografia:
Salvatore Scalisi.
Nato
e residente a Catania, ho frequentato studi classici. Nella vita ho
svolto diversi lavori: manovale, lavapiatti, cameriere, vendita porta
a porta, rappresentante e antiquario… Da ragazzo, ma ancora
oggi possiedo la stessa vivacità, avevo una spiccata fantasia che mi
permetteva di elaborare a livello mentale una serie di scene
adrenaliniche che, messe insieme, diventavano delle vere storie.
Questa situazione è durata fino all’età di 14 – 16 anni, per
poi passare alla scrittura vera e propria. I miei primi lavori erano
dei brevi racconti, di tre quattro pagine; nel giro di pochi anni ne
avrò scritti qualche centinaio che, purtroppo, alla fine sono andati
perduti. Poi, intorno ai quarant’anni, la passione per il cinema mi
porta a cimentarmi con i soggetti cinematografici. Pure in questo
caso la produzione è stata importante, sul numero delle decine.
Successivamente passo a storie più articolate, racconti lunghi, per
finire al romanzo. Ho sempre pensato che la scrittura sarebbe stata
nella mia vita una presenza predominante. Alle storie che scrivo mi
piace spesso abbinare ai temi sociali una introspezione psicologica
dei personaggi, il tutto condito da un’atmosfera di mistero. Gli
episodi di Parker vanno letti rispettando l’ordine cronologico.
Bene amici, ora vi lascio e vi mando un abbraccio 💖
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