Buongiorno
amici lettori, come state?
Il
mese di giugno sta procedendo a gonfie vele tra libri stupendi e
serie tv meravigliose, non potrei desiderare di più.
Oggi
vi voglio parlare di un’altra serie tv vista proprio in questi
giorni, si tratta di…
Una
serie tv tutta italiana nuova nuova che potete trovare su Netflix
(adoro sempre di più questa piattaforma!).
A
dire il vero, vergogna su di me, non sono una fan di serie tv e film
italiani, lo so, lo so, sono una persona orribile!
Il
punto è che tutte le serie tv e i film che ho amato, sono stranieri,
che ci posso fare?
Quindi
quando ho iniziato Curon ero moooolto titubante, speravo non fosse
una schifezza ecco, sono sincera.
Invece
già a metà della prima puntata ero completamente affascinata dalla
storia e dall’atmosfera tetra.
È
stato un viaggio agghiacciante, misterioso e spaventoso che ho fatto
praticamente tutto d’un fiato.
Ho
passato 3 sere appiccicata allo schermo del computer, ignorando il
libro, il telefono, persino i miei genitori, esisteva solo Curon e
ciò che stava succedendo nello schermo.
Sarà
che a me l’horror e le leggende inquietanti affascinano, sarà che
fin da bambina sono attratta dal brivido e da quel senso di paura che
attanaglia il cuore, sarà che ho qualche problema mentale (???) ma
più le cose che vedo sono spaventose e più mi entusiasmo.
In
realtà più che paurosa, Curon è una serie tv inquietante, che fa
venire l’ansia, l’angoscia perché tratta di un tema che io trovo
molto, ma molto, affascinante: la copia malvagia di noi stessi.
Questo
tema è una delle cose più spaventose che io possa immaginare,
pensare che una versione malvagia di me possa gironzolare per il
paese cercando di uccidermi e vivere quindi la mia vita, è, a dir
poco, agghiacciante.
In
realtà non sono una persona che si spaventa facilmente (infatti vivo
di pane e horror) però Curon mi ha fatto venire gli incubi, lo
ammetto senza vergogna alcuna.
E
anche grazie a questa serie tv mi è tornata ufficialmente la voglia
di scrivere racconti horror.
Cosa
ho amato di Curon?
Beh,
la trama principalmente che risulta ben sviluppata, avvincente e
affascinante, con discreti colpi di scena e la giusta quantità di
suspense.
L’idea
è più o meno originale e si basa su una leggenda (che ho poi
approfondito) tutta italiana.
La
leggenda narra che nel vecchio paese di Curon Venosta, nelle notti
d’inverno si possano ancora sentire suonare le campane del
campanile semi sommerso e che, chi le sente, sia vicino alla morte.
Insomma,
“una storiella” alquanto inquietante non vi pare?
E
quindi la serie tv si basa principalmente su questo con l’aggiunta
di “simpatici” sosia che vengono fuori dal lago, sosia
incacchiati neri e che vogliono uccidere la copia originale e
sostituirla a tutti gli effetti.
I
sosia, credetemi, sono allucinanti, non hanno il benché minimo
scrupolo e si potrebbe dire che sono la rappresentazione nel nostro
io più profondo, la reincarnazione di tutti i nostri rimpianti e
desideri incompiuti.
A
lottare contro questi incubi orrendi ci sono, principalmente 4
ragazzi: i gemelli Daria e Mauro e i fratelli Michi e Giulio.
Soffermandomi
sui personaggi principali posso dire che non sono il massimo,
purtroppo.
Daria
potrebbe anche essere il mio tipo di personaggio ideale, forte,
audace, sicura di sé...peccato che sia terribilmente irritante!
In
realtà ai miei occhi è apparsa solo assurda, si comporta quasi
sempre in maniera aggressiva, spaccona, e anche spocchiosa.
L’unica
cosa che ho apprezzato di lei è il legame che ha con Mauro con cui è
protettiva e premurosa.
Nemmeno
Giulio e Michi mi hanno fatto impazzire, sono due personaggi
piuttosto irrilevanti a mio parere, che servono solo per allungare il
brodo e dare qualche piccola parvenza di legame amoroso.
Praticamente
l’unico che mi è davvero piaciuto è Mauro, gemello di Daria e suo
opposto se vogliamo.
Mauro
è un ragazzo sensibile e taciturno, uno di quelli che sembra sempre
incazzato con il mondo e si tiene tutto dentro.
È
anche quello che per primo si butta alla scoperta degli inquietanti
segreti di Curon.
Ovviamente
ci sono anche personaggi secondari, come ad esempio Anna, la mamma
dei gemelli e il padre di quest’ultima.
Albert
e Clara nonché genitori di Michi e Giulio.
Lucas,
il migliore amico di Michi, un ragazzo remissivo che opprime i propri
sentimenti per mancanza di coraggio.
Però,
appunto, nessuno mi è piaciuto quanto Mauro.
Una
cosa che non ho per niente apprezzato è l’accento marcato di
alcuni attori che hanno reso un po’ buffo il tutto, ad esempio
Albert, il suo accento riusciva a rovinare anche i momenti più
topici purtroppo...ma magari è una cosa mia, non so.
A
parte questo Curon è stato un viaggio agghiacciante alla scoperta
dei segreti e dei misteri, di un passato oscuro e spaventoso che
torna a bussare quando Anna, accompagnata dai figli, torna a Curon.
Tra
amori tormentati, tradimenti, misteri e cose taciute la storia si
dipana lungo 7 episodi mozzafiato implodendo nel finale.
Un
finale che mi ha lasciata con la voglia pazza di vedere la seconda
stagione al più presto.
Mi
chiedo quando potremo vederla.
Voto: ❤❤❤❤❤/5
Piccola
curiosità:
L’attore
che interpreta Mauro non è altri che Federico Russo, volto noto
grazie alla serie tv I Cesaroni dove interpretava un piccolo Mimmo
Cesaroni.
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