Genere:
Animazione
Voto:
9/10
Trama:
Shōya
Ishida è un bambino di 11 anni come gli altri: va alle scuole
elementari, ha molti amici e una famiglia. Un giorno, nella sua
classe arriva una nuova compagna, Shōko Nishimiya, una bambina sorda
di 11 anni che comunica solamente scrivendo su un quaderno.
Inizialmente, Shōko sembra venire accettata dai compagni, ma giorno
dopo giorno, comincia a essere vittima di bullismo, soprattutto da
parte di Shōya, che le rompe ripetutamente i costosi apparecchi
acustici, ma anche da altri compagni, nell'indifferenza della classe.
Shōko
soffre, pur non ribellandosi, ma alla fine sua madre scopre gli atti
di bullismo cui sua figlia è stata sottoposta e le fa cambiare
scuola, mentre Shōya viene indicato dai compagni come l'unico
responsabile di quegli eventi. Da quel momento, la vita di Shōya
cambia: inizia a essere isolato e maltrattato a sua volta da quelli
che erano i suoi amici, ed essere preso di mira lo porta a chiudersi
in se stesso. Questa sua fama lo accompagnerà fino alle superiori,
spingendolo quasi al suicidio. Profondamente pentito di quel che fece
a Shōko, decide finalmente di andare a trovarla nella sua scuola
superiore per chiederle perdono, con la volontà di iniziare il suo
percorso di redenzione per gli errori del passato.
Il
mio pensiero:
Un
tema certamente attuale viste le notizie che ogni giorno ci arrivano
dal telegiornale e da internet.
Devo
ammettere che questo anime mi ha colpita moltissimo e mi ha fatto
riflettere tanto sulla fortuna che tante volte abbiamo ma che non
vediamo quasi mai.
Mi
sono ritrovata a commuovermi per la dolce Shoko una bambina con
problemi di udito e che quindi fatica ad interagire con gli altri,
pur avendone una gran voglia.
A
commuovermi è stata la volontà della bambina di farsi accettare dai
compagni, i suoi continui sforzi per entrare in contatto con loro,
nonostante la trattassero male lei era comunque sempre pronta a
regalare un sorriso o una buona parola a tutti.
Dall'altra
parte mi ha fatto arrabbiare un sacco vedere come i compagni si
accanivano contro di lei, come la isolavano e la evitavano solo
perché non è capace di parlare in modo chiaro. È stato bruttissimo
vederla denigrare in quel modo.
Il
peggiore di tutti è appunto Shoya il più crudele di tutti.
Ma,
strano a dirsi, è proprio quello che si pente una volta maturato,
quello che alla fine riuscirà a redimersi, anche se decisamente in
ritardo.
Come
avrete quindi capito dalle mie parole, A silent voice mi è piaciuto
molto e mi ha lasciato un segno sul cuore e nella mente.
Non
dimenticherò facilmente questa storia che ha tanto da insegnare
sulla sensibilità e sull'avere una mente ampia e umile.
Penso
che dovrebbero far vedere questo anime in tutte le scuole, affinché
si sensibilizzino i giovani nei confronti di una tematica ed un
problema che avvelena il mondo di oggi.
Mi
sento anche io di fare quindi un piccolo appello: No al bullismo!
Ciao Cry, io devo ancora vedere l'anima ma mi è piaciuta molto la tua recensione sincera.
RispondiEliminaTi abbraccio.
Te ne consiglio la visione, è davvero molto bello.
EliminaGrazie per le belle parole. Un abbraccio ;)
Ciao Cry! Io ho regalato l'anime al marito per Natale e lo abbiamo visto la scorsa settimana. Non l'ho amato particolarmente, ma di sicuro mi ha colpita più del manga, che avevo letto anni fa senza apprezzarlo molto :)
RispondiEliminaCiao Seli!
EliminaIl manga non l'ho letto però il film mi ha lasciato qualcosa e quindi ho scelto di condividerlo. Se hai qualche titolo simile da consigliarmi sono felice di segnarlo ;)