Autore:
Beatrice
Masini
Casa
editrice: Fanucci
Editore
Prezzo:
€ 7,50
Genere:
Narrativa
per ragazzi
Pagine:
200
Voto:
6/10
Trama:
C'è
un campo, la Base, dove crescono i bambini senza ricordi o memoria.
Tra loro c'è un gruppo più vivace, composto da Hana, capo del
Guscio, dura e metodica, Dudu, sempre attento e guardingo, Glor,
grande e goffo, Cranach, il più lento di tutti, Orla, la più
piccola, e infine ZeroSette, l'ultimo arrivato. C'è anche Tom, ma
lui appare diverso: si perde in mille pensieri e a volte sente
riaffiorare un Coccio, un frammento di vita passata. Un giorno
convince i ragazzi a spingersi nel bosco per esplorare il mondo di
fuori. Porta con sé un libro di fiabe appena ritrovato, che comincia
a leggere ad alta voce suscitando emozioni e curiosità. Ma ben
presto nel gruppo si alterneranno rivalità e gelosie, scoperte e
amori: tutto seguito da lontano da Jonas, addetto al sistema di
controllo del campo, che in realtà ha programmato una fuga. Così,
quasi per incanto, quel libro e quella lettura doneranno a ognuno di
loro un filo di speranza e gioia. Una storia sospesa in un limbo
spaziale e temporale, poetica, dolente, che scava negli animi dei
ragazzi, esplorandone i sentimenti.
Recensione:
Lo
devo ammettere: questo libro lo acquistai perché rimasi incantata
dalla copertina più che dalla trama (si, ogni tanto acquisto
d'impulso).
Era
da tempo che dimorava nella mia libreria ma non trovavo mai quella
voglia pazza di gettarmici sopra, e così ho finito per lasciarlo lì
a prendere polvere...almeno fino ad ora.
In
realtà è stata una lettura un po' particolare, sarà che è un
periodo un po' così, sarà che non riesco ad applicarmi nelle
letture ultimamente, ma non mi ha lasciato niente di che una volta
letto.
È
una storia carina, ma niente di che, almeno per quel che mi riguarda.
Mi
spiace molto a dire il vero, mi aspettavo qualcosa in più, dato che
la trama citava “una storia commovente”, mi aspettavo qualcosa
che mi facesse provare qualche emozione...invece calma piatta
purtroppo.
Comunque
non è malaccio, anche se non mi è piaciuta l'ambientazione un po'
fra il campo di concentramento e una specie di area 51.
Non
sono mai stata tanto amante delle storie ambientate nel futuro, lo
ammetto.
Ma
forse sono io che mi sono fatta troppi castelli su questa storia.
Però
mi è piaciuto Tom, uno dei protagonisti, un bambino molto sveglio
che riuscirà a “sbloccare” e in qualche modo a “salvare” se
stesso e i suoi amici.
Un
altro personaggio interessante è Hana, una bambina dal forte
carattere dominante, è lei che inizialmente ha le redini del gruppo,
gestisce e comanda tutti gli altri essendo al tempo stesso la
figura
materna e il tiranno della situazione.
Più
interessante la parte dove il gruppo riesce a scappare e inizia il
periodo di latitanza nel bosco, dove succedono cose sconvolgenti e
che creano un minimo di scossoni all'interno della storia.
Insomma
amici lettori, Bambini nel bosco, è stata una lettura che non mi ha
convinta del tutto ma che, nonostante tutto, non reputo il peggior
libro letto fin ora.
Se
dovessi dare una valutazione complessiva direi “ni”, ne si ne no
insomma.
Sai che all'inizio mi ha ricordato Maze Runner?
RispondiEliminaNon so se questo libro lo leggerò, la tua recensione mi lascia parecchi dubbi sulla qualità della storia.
Ciao!
In effetti può essere per certi versi simile a Maze runner.
EliminaA me non ha convinto pi di tanto ma puoi sempre provare a dargli un'occasione ;)