Autore:
Stephen King & Richard
Chizmar
Casa
Editrice: Sperling & Kupfer
Genere:
Fantasy
Pagine:
236
Prezzo:
€ 17,90
Voto:
8/10
Trama:
Gwendy
Peterson ha dodici anni e vive a Castle Rock, una cittadina piccola e
timorata di Dio. È cicciottella e per questo vittima del bullo della
scuola, che è riuscito a farla prendere in giro da metà dei
compagni. Per sfuggire alla persecuzione, Gwendy corre tutte le
mattine sulla Scala del Suicidio (un promontorio sopraelevato che
prende il nome da un tragico evento avvenuto anni prima), a costo di
arrivare in cima senza fiato. Ha un piano per l'estate: correre tanto
da diventare così magra che l'odioso stronzetto non le darà più
fastidio. Un giorno, mentre boccheggia per riprendere il respiro,
Gwendy è sorpresa da una presenza inaspettata: un singolare uomo in
nero. Alto, gli occhi azzurri, un lungo pastrano che fa a pugni con
la temperatura canicolare, l'uomo si presenta educatamente: è Mr.
Farris, e la osserva da un pezzo. Come tutti i bambini, Gwendy si è
sentita mille volte dire di non dare confidenza agli sconosciuti, ma
questo sembra davvero speciale, dolce e convincente. E ha un regalo
per lei, che è una ragazza tanto coscienziosa e responsabile. Una
scatola, la sua scatola. Un bell'oggetto di mogano antico e solido,
coperto da una serie di bottoni colorati. Che cosa ottenere
premendoli dipende solo da Gwendy. Nel bene e nel male.
Recensione:
Ero
davvero curiosa di leggere questo libro illustrato perché non mi è
mai capitato un libro di King illustrato tra le mani, e dato che sono
peggio dei bambini mi ci sono tuffata praticamente subito!
La
scatola dei bottoni di Gwendy però non è una favola e nemmeno un
libro per ragazzi, è una storia inquietante, ansiogena (non so
nemmeno se esiste questa parola) e macabra.
Partiamo
dal “caro”, si fa per dire, Mr. Farris, il losco figuro che in un
certo senso mi ha fatto venire in mente Il cappellaio matto di Alice
nel Paese delle meraviglie, il quale dona gentilmente la scatola
magica alla piccola Gwendy.
Ebbene
già il fatto di ritrovare un uomo seduto su una panchina che
avvicina i bambini è di per sé inquietante, se poi aggiungiamo il
fatto che è davvero un tipo strano e che afferma di osservare Gwendy
da un po' e lei è una bimba di 11 anni, ecco che abbiamo tutti i
requisiti per bollarlo come pedofilo.
Ma
in realtà Mr Farris non è assolutamente un maniaco, anche se
potrebbe essere mal interpretato.
Il
problema è che affibbiando la scatola dei bottoni a Gwendy
praticamente finisce per migliorarle e rovinarle la vita allo stesso
tempo.
Provate
ad immaginare di ricevere una scatola magica che vi spara
cioccolatini dal potere straordinario di placare la fame (se abbiamo
qualche chilo in più come la dolce Gwendy è una manna o se siete
come me che praticamente passo le giornate a mangiare di continuo) e,
se siete fortunata vi spara anche un bel dollarone del 1891 (che vale
una fortuna) e fin qui tutto bene no?
Ma
aspettate a cantare vittoria... la scatola contiene anche dei
bottoni, per ogni bottone un continente (se schiaccerete uno di
questi bottoni il continente sparirà nel nulla cancellando milioni e
milioni di vite umane) più un bottone rosso che avvera i vostri
desideri e uno nero che cancella direttamente la Terra e forse anche
l'universo (tanto per non farci mancare nulla).
Avete
cambiato idea vero?
Non
la volete più la scatola magica!
Ed
in pratica la storia è la vita di Gwendy, la seguiamo da quando
riceve la scatola solo bambina, la ritroviamo adolescente e infine
donna.
I
poteri di quest'oggetto le portano certamente tantissima fortuna,
salute e la fa eccellere in tutto rendendola praticamente perfetta...
ma per ogni cosa c'è un prezzo (come insegna il caro Tremotino di
Once upon a time) e Gwendy lo pagherà con gli interessi, credetemi.
La
poveretta ne passa davvero di tutti i colori ma, tutto sommato, si
dimostra un'ottima “guardiana”.
Ovviamente
non posso dirvi tutto altrimenti vi toglierei il gusto di leggere
questo gioiellino, che vi consiglio di leggere assolutamente.
Vi
posso dire però che ho trovato la storia avvincente, la penna di
King ha colpito ancora regalandomi un paio d'ore di adrenalina,
brividi e ansia come solo lui sa fare del resto.
Il
fatto che poi sia ambientata nella mitica Castle Rock (chi conosce
bene King sa di cosa parlo) mi fa pensare con nostalgia sia a Stand
by me, che a tutte le altre storie ambientate in questa piccola
cittadina timorata da Dio, è come se leggessi una mini serie dove
incontro ad ogni libro personaggi nuovi ma che vengono esattamente
dallo stesso luogo.
Non
è una figata?
Ok,
dalla mia recensione traspare l'entusiasmo e l'ammirazione con cui ho
letto quest'ennesimo successo del Re del brivido, non poteva essere
diversamente d'altronde.
Consigliatissimo
anche a quelli che ancora stanno tentennando e non sanno da che parte
cominciare per avvicinarsi a questo autore: ragazzi, La scatola dei
bottoni di Gwendy potrebbe essere un ottimo punto di partenza perché
è sottile, scorrevole e poco impegnativo a differenza di altri libri
come It o Shining.
Un
input in più? Il finale è bellissimo, secondo i miei gusti
ovviamente.
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