Genere:
Thriller
Voto:
8/10
Trama:
La
giovane studentessa universitaria di medicina Nancy ha scelto per le
sue vacanze un luogo dell'anima, un'incantevole e solitaria spiaggia
messicana dove sua mamma, morta di recente, amava andare anche quando
era incinta di lei. L'amica che doveva accompagnarla le dà buca,
rimanendo, ubriaca dopo una notte brava, in albergo. Un locale,
Carlos, le dà un passaggio sin lì, ma poi lei rimane sola con la
sua tavola da surf. Incontra un paio di surfisti e si diverte a
cavalcare le onde con loro per un po'. Poi, mentre sta per calare la
sera, loro se ne vanno e Nancy resta del tutto da sola. In acqua,
delfini l'affiancano giocosi. Poi, più al largo, scorge un cetaceo
morto dilaniato e subito si fa vivo chi l'ha ucciso: un grande squalo
bianco. Nancy si ritrova così a combattere per la vita nelle acque
basse vicino alla riva, trovando prima precario rifugio sul cadavere
del cetaceo e poi su una roccia affiorante, con la riva (e la
salvezza) a una distanza breve ma apparentemente incolmabile, a causa
dello squalo che implacabile pattuglia le acque in attesa della sua
preda.
Il
mio pensiero:
Nonostante
la mia fobia per gli squali sono riuscita a vedere questo film (però
quando arrivava lo squalo mi coprivo gli occhi, sia chiaro), un
thriller mozzafiato che mi ha tenuta incollata allo schermo dal primo
minuto fino ai titoli di coda.
Apro
una parentesi per informarvi che, sin da piccola combatto contro la
fobia degli squali, lo so che è irrazionale visto che qui non ci
sono ma, da quando vidi per la prima volta il film Lo squalo ne
rimasi così terrorizzata da avere persino il terrore di andare al
mare.
È
ovvio che poi, con gli anni questa paura sia diventata più
“gestibile” ma comunque rimane una dei miei peggior incubi e non
voglio mai e poi mai trovarmi nelle vicinanze di uno squalo, compresi
quelli rinchiusi nelle vasche degli acquari.
Detto
questo Paradise beach è un film davvero impressionante, la povera e
cazzuta surfista texana se l'è vista davvero brutta con lo squalo
bianco di turno.
Azzannata
ad una gamba (per fortuna non gliel'ha staccata di netto) si ritrova
impossibilitata a raggiungere la riva e a dover trascorrere alcuni
giorni da incubo, relegata su un piccolo isolotto di rocce mentre lo
squalo assassino le gira attorno in attesa di papparsela.
Inutile
dire che i “fortunati” eroi che cercano di salvarla fanno una
gran brutta fine...brrr, mi vengono i brividi al solo pensiero!
Sebbene
possa sembrare un film un po' statico, credetemi, non lo è per
niente. Sono stata con il fiato sospeso per tutto il tempo
chiedendomi cosa avrei fatto io al posto della protagonista
(probabilmente sarei morta d'infarto già solo alla vista dello
squalo, ma poi mi sono ricordata che non so nuotare e che quindi non
ci sarei nemmeno finita per sbaglio in quella situazione).
Insomma,
a dispetto di tutto, questo film mi è piaciuto un sacco e sono
contenta di averlo visto, anche se ho ancora gli incubi.
Sinceramente dalla trama non sembra un film che prediligerei, ma vista la tua recensione positiva - nonostante la paura per gli squali - potrei dargli una possibilità!
RispondiEliminaTe lo consiglio cara Silvia, non te ne pentirai. ;)
EliminaÈ un genere che apprezzo moltissimo, senza contare che c'è la Lively! A me è piaciuto molto *_*
RispondiEliminaAnche a me è piaciuto moltissimo, nonostante la mia fobia.
EliminaHai guardato quindi la serie vecchiotta Lo squalo? ;)