Autore: Patrick Ness
Prezzo: € 12,00
Genere: Fantasy/drammatico
Pagine: 182
Voto: 10
Trama:
Una notte di luna e brezza leggera, il
piccolo Conor si sveglia di colpo sentendo bussare alla finestra
della sua cameretta. Terrorizzato, allunga l'orecchio per cogliere
qualche rumore sospetto dal piano di sotto. Nulla. Sono passati sette
minuti dalla mezzanotte. D'un tratto sente chiamare il suo nome...
Conor è preso dal panico: potrebbe
essere l'apparizione spaventosa che da giorni lo tormenta nel sonno,
l'incubo che viene a trovarlo da quando sua madre ha iniziato le cure
mediche. Invece, quando si fa coraggio e si sporge dalla finestra,
trova ad attenderlo un mostro. Un mostro tutto particolare, però,
senza artigli e denti aguzzi. È semplicemente un albero. Antico e
selvaggio, una creatura che sembra uscita da un altro tempo.
Il mostro è pronto a stringere un
patto con lui: nelle notti successive racconterà a Conor tre
storie, di quelle che aiutano ad uccidere i draghi che ognuno di noi
nasconde nel profondo dell'animo, storie che spingono ad affrontare
le paure più grandi. Ma in cambio la creatura misteriosa vuole da
lui una quarta storia, un racconto che deve contenere e proteggere la
cosa più pericolosa di tutte: la verità.
Con la grazia struggente dei veri
narratori, Patrick Ness dà vita ad un romanzo sincero ed
emozionante, che tocca il cuore del bambino che ognuno di noi è
stato.
Recensione:
Ragazzi, non è facile scrivere una
recensione adeguata per un libro così bello ma ci provo quindi siate
magnanimi.
Come già ho detto, questo libro l'ho
scoperto grazie a Selina, la blogger di Ombre Angeliche, che io
adoro, e non ho potuto fare a meno di leggerlo.
Ebbene, sono davvero felice di averlo
fatto perché è un libro davvero stupendo, delicato, travolgente,
drammatico, commovente...insomma potrei continuare per ore ad
elogiarlo ma vi annoierei soltanto per cui la smetto di ciarlare e vi
spiego un po' meglio di cosa parla.
Conor è un bambino che sta
attraversando un periodo davvero difficile, la madre è malata di
cancro, il padre, da quando li ha lasciati, è praticamente assente,
i bulletti a scuola lo hanno preso di mira, un incubo lo assilla ogni
notte e in più si ci mette un mostro... eh si, un mostro che notte
dopo notte lo tormenta.
Un mostro che lo aiuterà piano piano
nel difficile percorso che dovrà affrontare.
È un libro che secondo me dovrebbero
leggere tutti almeno una volta nella vita, anche i giovanissimi
perché all'interno della storia c'è un insegnamento
importantissimo.
Tutti noi prima o poi nella vita
dobbiamo fare i conti con la morte, le malattie, e nessuno percorre
queste strade facilmente, ognuno elabora il dolore a modo suo. Questa
lettura potrebbe aiutare i giovanissimi ad elaborare meglio il
concetto, potrebbe aiutarli a vedere le cose da un altra prospettiva.
Non mi è mai capitato di leggere di un
argomento così forte e doloroso in maniera così dolce e
confortante, l'autore ha trovato la giusta chiave per rendere il
tutto delicato e commovente.
Chi mi conosce lo sa, io non mi
commuovo facilmente, semplicemente sono un tantino “dura” di
carattere, ma vi assicuro che l'ultima pagina mi ha fatto versare
qualche lacrimuccia.
Anche per questo lo consiglio, ne vale
davvero la pena di leggerlo e sono sicura che non ve ne pentirete,
proprio come non mi sono pentita io.
Inutile dire che è diventato subito
uno dei miei libri preferiti.
Penso che possa essere d'aiuto anche a
quei bambini che stanno affrontando il difficile momento della
separazione dei genitori, può essere di conforto leggere questa
storia proprio perché il protagonista si sente solo, abbandonato dal
padre che si è costruito un altra famiglia.
Se andassi ancora avanti probabilmente
farei più danno che altro quindi concludo qui la recensione senza
aggiungere altro proprio perché Sette minuti dopo la mezzanotte,
deve essere letto personalmente per amarlo, leggerne il mio pensiero
non vi farà amare di più la trama. Vi consiglio per la centesima
volta di dargli una possibilità e vedrete che anche voi vi unirete
alla schiera di persone che l'hanno amato.
Le frasi più belle tratte dal libro:
Non erano esattamente amici, Harry non
aveva veri amici, solo seguaci.
A volte le persone hanno bisogno di
mentire prima di tutto a se stesse.
Non sempre c'è un buono. Come non
sempre c'è un cattivo. La maggior parte delle persone è una via di
mezzo fra le due cose.
Era passato poco meno di un anno da
quando Lily aveva detto ad alcuni suoi amici della madre di Conor,
anche se lui non gliene aveva dato il permesso. Quegli amici
l'avevano detto ad altri, che l'avevano detto ad altri ancora, e nel
giro di mezza giornata fu come se intorno a lui si fosse aperto un
cerchio, una zona morta con Conor al centro, circondato da mine, a da
allora nessuno aveva più osato avvicinarsi. Di colpo quelli che
aveva considerato amici smettevano di parlare quando si avvicinava;
coglieva i bisbigli nel corridoio durante la pausa pranzo. Persino
gli insegnanti cambiavano espressione quando alzava la mano per
rispondere durante le lezioni.
E così, alla fine aveva smesso di
avvicinarsi agli amici, di badare ai bisbigli e persino di alzare la
mano durante le lezioni.
Non che qualcuno ci avesse fatto caso.
Pareva che d'un tratto fosse diventato invisibile.
Suo padre, che Conor si era abituato a
non avere intorno via via che i viaggi s'erano fatti più frequenti e
le telefonate sempre più rare.
Era passato tanto tempo dall'ultima
volta che aveva visto suo padre di persona e non su Skipe. Gli
sarebbe sembrato diverso? E quanto sarebbe sembrato diverso lui al
padre?
“Perché sei venuto?” Chiese Conor.
Il padre non rispose. Nell'auto si
spalancò una voragine di silenzio, e parve che i due fossero seduti
alle estremità opposte dell'immenso cratere.
“Se un giorno dovessi guardarti
indietro e sentirti in colpa per tutta quest'ira, se dovessi sentirti
in colpa per il fatto di essere così arrabbiato adesso, tanto da non
riuscire nemmeno a parlarmi, io voglio che tu sappia Conor che va
bene. Che ho capito. Che lo capisco. Capisco, senza bisogno che tu lo
dica, tutto quello che hai da dirmi, senza bisogno che tu lo dica a
parole.”
Vorrei avere cento anni, cento anni da
poter donare a te.
La risposta è che non conta quello che
pensi, perché la tua mente si contraddirà cento volte al giorno. Tu
volevi che lei andasse nello stesso momento in cui desideravi
ardentemente che io la salvassi. La mente crede a bugie confortanti,
mentre conosce le dolorose verità che rendono necessarie quelle
bugie. E la tua mente ti punisce per il fatto che credi
contemporaneamente a entrambe le cose.
La vita non si scrive con le parole, si
scrive con le azioni. Quello che si pensa non conta. La sola cosa
importante è ciò che si fa.
Lui capì che era giunto il momento.
Capì che davvero non c'era ritorno. Che sarebbe accaduto, qualunque
cosa egli potesse desiderare, qualunque cosa potesse provare. E
sapeva che lo avrebbe superato. Sarebbe stato terribile. Sarebbe
stato ben più che terribile. Ma sarebbe sopravvissuto.
Sapeva che sarebbe arrivato il momento
in cui sarebbe scivolata via dalla sua presa per quanto forte potesse
tenerla.
Seconda recensione:
Autore: David Whitehouse
Genere: Drammatico
Prezzo: € 18,90
Pagine: 299
Voto: 7
Trama:
Bobby non crede che le cose che
succedono nei libri possano capitare anche nella vita. Sarà che i
pochi romanzi presenti in casa sua sono stati nascosti dal padre in
soffitta; o che è passato un bel po' di tempo da quando sua madre
gli raccontava le favole, anche se Bobby ha solo 12 anni.
Da quando sua madre è sparita, lui non
fa che archiviarne le tracce rimaste. Catalogare e contare, è questo
che gli riesce meglio, mentre passa il tempo a nascondersi dai bulli
della scuola e dalla specie di famiglia che gli resta: un padre che
beve troppo e la sua nuova fidanzata dal look ossigenato.
Fino al giorno in cui incontra Rosa,
una ragazzina sola, “diversa” e collezionista come lui, e sua
madre Val che fa le pulizie in una biblioteca ambulante. È grazie a
loro che, in un estate indimenticabile, Bobby scopre la magia dei
romanzi: le tante finestre che possono aprirgli sul mondo, mille
avventure che possono fargli vivere.
E alla fine dell'estate, quando Bobby
si ritrova nei guai col padre e Val rischia di perdere il lavoro, la
biblioteca diventa la loro unica salvezza. A bordo di quello scrigno
di storie fuggiranno in cerca di una vita migliore. Uniti come una
famiglia vera. Protagonisti di un avventura che saranno loro a
vivere, giorno per giorno, come in un romanzo di cui non potranno
conoscere il finale fino all'ultima pagina.
Recensione:
In questi giorni ho avuto un piccolo
blocco del lettore e non vedevo mai la fine di questo libro.
Mi spiace moltissimo che mi abbia colto
proprio mentre leggevo La piccola biblioteca con le ali, perché mi
ha impedito di godermi appieno la lettura.
Nonostante questo è un libro
bellissimo, dolce e tormentato proprio come piacciono a me.
La storia di Bobby è dolorosa e
complicata ma anche molto comune ai giorni nostri se non fosse che
incontra Val e Rosa, due angeli custodi che gli tenderanno la mano
per uscire dai problemi.
Mi ha fatto davvero molta tenerezza
questo ragazzino perduto e triste, che trova rifugio nei numeri,
catalogando in modo ossessivo ogni capello, frammento, gioiello della
madre scomparsa.
Purtroppo, nonostante mi sia piaciuto
molto ho dato solo 7 a questo libro perché all'interno ho trovato
diversi insegnamenti non proprio positivi.
In primo luogo trovo molto, molto,
inquietante Sunny, il migliore amico di Bobby. Questo ragazzino si
mette in testa di diventare un cyborg per proteggere l'amico dai
bulletti ma per farlo rischia davvero di uccidersi buttandosi dal
tetto.
Il suo scopo è farsi sostituire le
ossa con delle placche metalliche, con gli arti ci riesce ma quando
arriva a cercare di spaccarsi il cranio le cose non vanno come
dovrebbero...
Penso non sia affatto educativo per i
giovanissimi leggere questa parte, so che è solo un libro, ma sapete
che a volte la fantasia dei bambini li porta a pensare e fare cose
impensabili.
Altra cosa allarmante a parere mio
avviene nella parte dove Bobby, per vendicare l'aggressione subita da
Rosa, spruzza negli occhi e in bocca un liquido pericolosissimo ai
due bulletti mandandoli all'ospedale con gravi lesioni.
Anche qui penso che l'insegnamento non
sia affatto adeguato, non bisognerebbe mai rispondere alla violenza
con altra violenza.
Ma questo è un mio pensiero.
Vogliamo poi parlare del fatto che Val
rapisce di fatto Bobby?
Ok, è per una buona causa visto che il
padre l'avrebbe probabilmente ucciso prima o poi, ma non credo debba
passare il messaggio che le cose possano essere sistemate soltanto
andando contro la legge. Non si può rapire qualcuno per
salvarlo...penso ci siano altri modi di agire.
Per tutti questi motivi il voto è
bassino rispetto a quello che avrebbe meritato.
La storia è davvero bellissima ma
proprio non sono potuta passare sopra a queste cose.
Non consideratemi ottusa, chiusa
mentalmente o troppo severa, è solo che secondo me sono cattivi
insegnamenti per i giovanissimi che si imbattano in questa lettura.
Se non ci fossero stati questi elementi
gli avrei dato un 9 assicurato.
A parte questo mi è piaciuto molto e
nonostante sia dolce la suspance è ben presente fino all'ultimo.
Non vi posso dire di più altrimenti
farei un grosso spoiler e io odio gli spoiler da morire.
Comunque sia lo consiglio nonostante
tutto.
Peccato, ribadisco, che è capitato in
un momento particolare impedendomi di gustarlo al meglio.
Le frasi più belle tratte dal libro:
Il futuro per lei era come l'immagine
di uno stereogramma, pronto a scomparire ogni volta che era sul punto
di coglierne appieno la forma.
Le case sono corpi, la mappa dei loro
ricordi tracciata dalle cicatrici lasciate nel tempo.
Ovunque si intravedeva il bianco
abbagliante dei giorni a venire, su cui lui e Sunny avrebbero potuto
imprimere qualsiasi fantasia desiderassero.
Riconosceva la solitudine quando la
vedeva. Trovarsi immersi nel silenzio al centro di un vortice di
folla vociante. La sofferenza incontenibile prodotta dalla melodia
delle risate altrui. La distanza incolmabile che a volte ci divide da
chi si trova solo ad un passo da noi. Anche lui aveva provato la
sensazione di avere la radioattività intrappolata nelle ossa.
Gli errori sono gli attimi in cui
afferriamo il futuro così stretto che ci si rompe in mano e capiamo
di dovercene costruire un altro dai frammenti che ci restano, con la
certezza che non sarà mai bello come prima.
Ecco cos'era l'amicizia, ricevere la
chiave per accedere a una parte altrimenti chiusa del proprio animo.
In ogni libro c'è un riferimento alla
vita reale. È questo l'elemento comune a tutte le storie,
leggendole, le rendi vive, e le cose che accadono lì dentro
accadranno anche a te.
Anche se non c'erano finestrini,
c'erano migliaia di finestre, una in ognuno dei libri che riempivano
gli scaffali.
La speranza è una costante, la luce
pilota dell'anima. Non tremola mai, non muore mai. Pur non
rendendosene conto, gli uomini si scaldano le mani alla sua fiamma
ogni giorno. È la speranza a farli alzare dal letto, a farli uscire
di casa, a dar loro la voglia di vivere.
E così partirono, diretti verso
l'ignoto, qualcosa che fino a quel momento non avevano nemmeno osato
immaginare. Era come aprire un libro di cui non sapevano nulla.
Per sentire la mancanza di una persona,
ci si deve accorgere che se n'è andata.
I libri sono la vita, quella che
leggiamo è solo una parte della storia, tutto comincia prima e
finisce dopo.
L'amore per lei era una costante. Non
andava né veniva, non fioriva né appassiva. Non era qualcosa che
sentivi e poi non sentivi più. Era il cantuccio in cui ranicchiarsi
sotto il braccio della mamma. Non evolveva mai, era qui e ora, senza
passato e senza futuro. Era e basta.
Non l'avrebbe ucciso. Ci sono destini
peggiori, ed essere lasciato lì da solo, privato di quell'amore che
lui finalmente aveva trovato, era uno dei tanti.
Quel che è brezza nel bambino,
nell'adulto diventa tempesta.
Il dolore della perdita è un punto
fisso da cui ci si può solo distanziare, ma non scompare mai perché
è impossibile allontanarsene del tutto; nel mondo non c'è spazio a
sufficienza.
Una famiglia si può trovare ovunque.
Una famiglia non deve per forza essere composta da un padre, una
madre, un figlio e una figlia. Una famiglia si trova solo laddove c'è
abbastanza amore.
Non è scappato da casa. Non puoi
scappare da quello che non hai.
Del resto è questa la vita, no? Un
continuo vagare in balia delle correnti, che a volte ti portano a
riva e altre ti gettano contro gli scogli, malgrado la forza con cui
sbatti i piedi nell'acqua per opporti.
Per oggi è tutto lettori, vi do
appuntamento a domani.
Un bacione dalla vostra Cry.
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