Autore: Matteo Bussola
Prezzo: € 17,00
Genere: Diario
Pagine: 169
Voto: 10
Trama:
Il
respiro di tua figlia che ti dorme addosso sbavandoti la felpa. Le
notti passate a lavorare e quelle a vegliare le bambine. Le domande
difficili che ti costringono a cercare le parole. Le trecce venute
male, le scarpe da allacciare, il solletico, i “lecconi”, i baci
a tutte le ore.
Sono
questi gli istanti di irripetibile normalità che Matteo Bussola
cattura con felicità ed esattezza. Perché a volte, proprio
guardando ciò che sembra scontato, troviamo inaspettatamente il
senso di ogni cosa.
Padre
di tre figlie piccole, Matteo sa restituirne lo sguardo stupito, lo
stesso con cui, da quando sono nate, anche lui prova ad osservare il
mondo. Dialoghi strampalati, buffe scene domestiche, riflessioni
sottovoce che dopo la lettura continuano a risuonare in testa. Nell'
“abitudine di restare” si scopre una libertà inattesa, nei gesti
della vita di ogni giorno si scopre quanto poetica possa essere la
paternità.
Recensione:
Ci sono
amori che nascono al primo sguardo e, il mio amore per Notti in
bianco, baci a colazione, è nato non appena ho visto la copertina.
Mi è piaciuto da subito lo stile allegro e “cartonato” della
copertina e mi ha ispirato molta tenerezza. Quando poi ho letto la
trama mi sono detta: “Devo comprarlo!” e l'ho portato via con me.
Mano a
mano che andavo avanti con la lettura il mio amore cresceva pagina
dopo pagina, dovreste vedere alla fine quanti post it escono dalle
pagine per tutte le annotazioni che ho preso.
È
davvero una lettura dolcissima che può insegnare tanto ai genitori
novelli e che può far ricordare quelli esperti.
Io non
ho figli ma grazie a questo libro sono riuscita a comprendere di più
quel rapporto speciale che li lega ai genitori, è davvero toccante
leggere le frasi di questo padre innamorato della sua famiglia e, se
non fossi così difficile alla commozione, mi sarei certo messa a
piangere di tanto in tanto, è davvero dolcissimo Matteo Bussola ed è
un uomo da ammirare e prendere come esempio.
Certo,
quando arrivano i figli la vita cambia, viene sconvolta, e niente è
più come prima, bisogna avere la maturità adatta, la forza e tutto
l'amore possibile per creare una famiglia stabile e serena.
Non
immaginavo che potesse essere una lettura così bella ed emozionante
e sono davvero felice di essere incappata in questo libro che di
sicuro entra a far parte della mia top ten personale e sarà
conservato con gelosia e attenzione.
Alcune
frasi mi sono entrate nel cuore e sarebbero ideali per un tatuaggio,
Matteo Bussola è un poeta e sa come trasformare i sentimenti, le
emozioni, in parole bellissime.
Alle
volte mi sono trovata a ridere per le buffe idee che i bambini
possono avere, alla sincerità schietta che li caratterizza, alla
dolcezza e all'ingenuità che li rendono irresistibili.
Ovviamente
volevo vedere l'autore con i miei occhi per cui sono andata subito
sulla sua pagina Facebook e ho curiosato un po', inutile dire che si
è confermato come uno dei miei nuovi autori preferiti e sicuramente
una grande scoperta di questo 2016. non vedo l'ora che scriva un
altro libro.
Le frasi più belle
tratte dal libro:
Le
prospettive ci insegnano a tracciare gli orizzonti e a capire che
ogni cosa cambia a seconda di come scegli di guardarla, e che a volte
i futuri più improbabili sono il risultato di una rincorsa che hai
cominciato a prendere quando nemmeno lo sapevi. Devi solo vincere la
paura di saltare quando arriva il tuo momento.
Per
quanto uno possa diventare grande, se vuole può restare piccolo lo
stesso, anche da adulto.
La
bellezza non è facile mai. E se non la scegli solo perché magari ci
vuole più tempo ad aprirla e a raggiungerla, tutto il tempo
risparmiato evitandola non sarà mai una vittoria, ma la più
clamorosa delle sconfitte.
Quando
Paola e io ci siamo conosciuti eravamo due alberi storti. Abbiamo
deciso di metterci insieme, ma ci è risultato evidente da subito che
non era possibile che l'uno riuscisse a raddrizzare l'altro, né che
dai nostri due alberi storti potesse venirne fuori uno solo dritto.
Però, appoggiandoci, è venuta fuori una capanna. La capanna è viva
e cresce ogni giorno. Certe volte ondeggia sotto il vento forte. Fino
a qui, niente è riuscito ad abbatterla.
Non
c'è solo quello che vedi, c'è sopratutto quello che senti.
Mentre
i figli imparano la vita, tu impari ad essere padre, cioè impari la
tua seconda vita. Che vuol dire smettere di essere e cominciare ad
esserci, sapere che quel che c'è passerà presto, riuscire a
cogliere la fortuna di quel sorriso tutto per te anche quando sei
stanco, la bellezza di quel gioco anche se sei nervoso, la meraviglia
di quei 16 chili che vogliono dormire addosso al tuo sterno anche
quando sei devastato dalla stanchezza e daresti di tutto per dormire
a pancia sotto.
Non
mi sento un adulto che diventa vecchio mentre le mie figlie diventano
giovani, ma un vagabondo inesausto che lungo il cammino si riempie le
tasche di sassi. Ognuno di quei sassi è un ricordo che con la sua
consistenza mi racconta che c'ero. I sassi mi rallentano e mi rendono
più pesante, ma ognuno mi ancora al presente e mi fa diventare
fondamenta per il futuro di qualcun altro.
Quando
apri la porta troppo in fretta alle persone, prendono paura e se ne
vanno.
Certe
volte, quando ti sembra che la vita stia rovinando i tuoi piani,
magari è semplicemente perché ha in serbo qualcosa di meglio.
Il
cuore è un grande armadio, ci sono dentro le persone che hai scelto,
poi ci sono il ripiano dei baci, i cassetti degli abbracci, gli
appendini degli sguardi, gli scaffali del male e quelli del bene.
Ho
imparato che quando le cose finiscono non è necessariamente per
colpa tua, ma che, se tieni distanti gli altri nel tentativo di
proteggerti, allora non puoi pretendere di riprenderteli quando d'un
tratto ti senti pronto tu.
Ho a
lungo creduto che la libertà che serve fosse quella di un marinaio
sempre pronto a prendere il mare. Invece oggi so che la libertà che
scelgo e la forza che conta, quell'orizzonte che sentivo di dover
cercare ogni volta più lontano, non si fondano sull'attitudine a
partite. Ma sull'abitudine a restare.
Mi
piacerebbero un sacco di cose ma non ho davvero bisogno di niente
perché tutto quello che mi serve, tutto ciò che dà un senso alle
mie giornate, tutte le mie ragioni me le ha già regalate durante
questi anni insieme, al punto che al mio compleanno il regalo più
bello che riesco a immaginare sarebbe un lungo bacio appassionato
vicino alla finestra mentre fuori piove e io le tengo la testa fra le
mani.
La
storia che raccogli quel che semini non è vera. Seminare non serve a
nulla se non predisponi anche un impianto di irrigazione, tieni
lontano i parassiti, levi le erbacce, metti dei sostegni fino a
quando le piante non saranno abbastanza forti per reggersi da sole.
Se non sei lì a tirarle su quando il vento le ha piegate a terra.
Non si raccoglie quel che si semina e basta, raccogliamo solo ciò di
cui ci siamo presi cura sempre.
Un
figlio è una freccia a due punte. Quando la scocchi, la prima punta
si allontana veloce da te, seguendo la propria traiettoria in un
futuro che non ti appartiene. La seconda, invece, viene scagliata
all'indietro e si conficca per sempre nel tuo petto di genitore. Per
ricordarti che resterai arciere anche senza frecce, e che quel dolore
che sentivi incombere come un presagio fin dal suo primo giorno, ora
è qui per non andarsene più e scandirà il resto della tua vita.
Ogni madre e ogni padre sono accomunati da una ferita che non si
rimargina.
Con questa recensione io vi saluto amici lettori, vi do appuntamento a domani con un nuovo post.
Se vi capita leggete questo libro perché merita davvero ed è dolcissimo.
Un bacione dalla vostra Cry.
un libro che mi incuriosisce molto
RispondiEliminaTe lo consiglio caldamente, è bellissimo.
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