Saga:
Una presenza in quella casa
Autore:
Paige McKenzie
Casa
editrice:
Giunti
Prezzo:
€ 13,60
Genere:
Sovrannaturale
Pagine:
293
Voto:
8/10
Trama:
Non
è stato facile per Sunshine accettare la verità sulla propria
natura: erede dell'antica stirpe dei Luiseach, che da secoli vivono
tra gli umani e hanno la capacità di percepire gli spiriti e
aiutarli nel momento di passaggio dal nostro mondo all'aldilà,
Sunshine è sopraffatta dall'intensità con cui sente le loro voci,
le loro emozioni. Ignorarli è impossibile: l'unica strada è seguire
il suo mentore sovrannaturale, quel padre che tanti anni prima l'ha
incomprensibilmente lasciata sola tra gli umani, piegarsi ai suoi
insegnamenti nella speranza di imparare a controllare i propri poteri
e di trovare risposta alle infinite domande che la assillano. Il
percorso è durissimo e terrificante e quando Sunshine incontra sul
proprio cammino un giovane Luiseach è costretta a rimettere in
discussione i propri sentimenti per Nolan. Ma questa volta la posta
in gioco è ancora più alta: non solo la propria famiglia, i propri
affetti, ma l'esistenza dei Luiseach e della intera razza umana.
Recensione:
Una
presenza in quella casa, ovvero il 1° volume di questa trilogia, mi
aveva letteralmente conquistata, da buona amante del genere horror mi
sono entusiasmata dinanzi ad una lettura piena zeppa di fantasmi.
Avevo
però paura, come sempre quando si tratta dei 2° volumi, che Il
risveglio di Sunshine sarebbe stato una delusione, sono felicissima
di potervi dire il contrario: è stata una lettura davvero
entusiasmante, mozzafiato e avventurosa.
La
storia di Sunshine procede, la giovane Luiseach si trova ad
affrontare mille sfide, ora che è a conoscenza di ciò che è
realmente è pronta a mettersi in gioco e a svolgere il proprio ruolo
con determinazione e impegno. In questo viaggio la accompagna Lucio,
un Luiseach all'incirca della sua età che metterà a dura prova il
legame tra la protagonista e Nolan, il protettore e amico che abbiamo
conosciuto in Una presenza in quella casa.
Non
vi posso certo dire tutto, altrimenti vi rovinerei il gusto di
leggere questo libro, accontentatevi delle poche informazioni che vi
posso dare.
Ruolo
importante è ricoperto da Aidan ed Helena, rispettivamente padre e
madre naturali della ragazza.
Devo
ammettere che Aidan è un personaggio che mi ha incuriosita
moltissimo e, tifavo assolutamente affinché i due riuscissero a
instaurare un legame oltre a quello di mentore e apprendista.
Sempre
molto gradita la presenza, sebbene brevissima, della madre adottiva
Kat, che mi ha intenerita per il suo legame stretto, viscerale con
Sunshine.
Ma
l'evoluzione più significativa la fa Sunshine.
Nel
corso della storia viene fuori la sua emotività e sensibilità che,
da subito le fanno da ostacolo durante l'apprendistato da Luiseach,
ma che poi si rivela assolutamente essenziale ed il suo più grande
punto di forza.
Essendo
però il volume intermedio, ovviamente, lascia il lettore in un punto
assai saliente della storia...odio quando ti lasciano sul più bello!
Purtroppo
non ci sono ancora notizie sulla data di uscita del terzo (e pare
ultimo) volume in Italia per cui sono piuttosto disperata e divorata
dalla curiosità.
Devo
ammettere che la Mckenzie ha dato vita ad una trilogia davvero
interessante e affascinante, per chi come me ama il mistero, il
sovrannaturale e tutto ciò che fa accapponare la pelle...si, lo so,
sono masochista ma amo i fantasmi,i viaggi nell'oltretomba, i demoni
e tutte le figure possibili e immaginabili che hanno a che fare con
loro.
Se
dovessi paragonare Una presenza in quella casa ad una serie tv, non
avrei dubbi: Ghost Whisperer con la bellissima Melinda sarebbe
perfetta da guardare.
Inoltre
trovo Sunshine e Melinda simili sotto molti punti di vista, lo
ammetto.
Il
risveglio di Sunshine è quindi un ottima lettura per gli amanti del
brivido e lo straconsiglio lettori miei.
Autore:
Marten
Sandèn
Prezzo:
€ 16,00
Genere:
introspettivo / romanzo per
ragazzi
Pagine:
205
Voto:
8
Trama:
Thomasine
vive da mesi nella grande casa di Henrietta, dove ci sono tante
camere e lunghi corridoi, ma nemmeno uno specchio. Suo padre passa le
giornate al capezzale dell'anziana prozia malata, mentre lei gira per
la casa con i cugini: la piccola Signe, l'odioso Erland, e Wilma, più
grande, che fa la prima superiore e ha due anni più di Thomasine. Un
giorno Signe scopre che gli specchi di casa sono tutti ammucchiati
nell'armadio di una stanza ottagonale. Thomasine e Signe ci entrano
insieme, chiudono l'anta alle loro spalle e... quando ne escono, si
ritrovano in una casa che è uguale e diversa al tempo stesso. Di
cosa si tratta? E chi è quella ragazzina, Hetty, vestita alla
marinara? Ciò che i cugini scoprono non è affatto un altro mondo.
Può far paura, a tratti, ma li aiuterà in un modo che non avrebbero
mai creduto possibile.
Recensione:
“La
vita è sempre presente intorno a noi. Le vite umane sono così tante
da non poterle mai contare tutte, eppure si riesce sempre a percepire
lo spazio inafferrabile che racchiudono.”
Non
sapevo bene cosa aspettarmi da questo libro, mi aspettavo una storia
inquietante ma, da questo lato, sono rimasta delusa, mi aspettavo
qualcosa di terrificante e invece è solo un libro strano.
Come
premessa sembra negativa, ma credetemi La casa senza specchi non mi è
dispiaciuto affatto, soprattutto verso la fine.
Sebbene
sia una piccolissima lettura (fattibile in un paio d'ore) ha in sé
un grande significato.
Questo
libro parla di vita, di morte, di dolore, di rimorso e del
trascorrere del tempo e delle vite degli esseri umani.
Argomenti
importanti per una lettura adatta, apparentemente, ai giovani
lettori. Con la mente mi ha fatta tornare vagamente a 7 minuti dopo
la mezzanotte proprio per il dramma esistenziale proposto nella
storia.
Thomasine
mi ha fatto pensare al dolore che i bambini possono rinchiudere
dentro se stessi a causa di problemi, rotture famigliari, e
quant'altro. Spesso dimentichiamo che i bambini sono come spugne e
imprigionano dentro se stessi tutto ciò che li circonda, le emozioni
che provano sono così forti e potenti che possono seriamente
provocare problemi grossi in loro.
Mi
ha fatto davvero tenerezza Thomasine e avrei voluto abbracciarla
stretta stretta nelle lunghe notti in cui piangeva, conosco bene quel
vuoto che lei sente nel suo cuore, a suo tempo l'ho provato anche io
e sono certa che tutti noi abbiamo passato momenti simili da bambini.
Per
cui questa storia mi ha fatto pensare moltissimo alla mia stessa
infanzia e proprio per questo mi ha toccata nel profondo.
Non
è semplice capirlo appieno per cui consiglio di leggerlo si anche da
giovani ma riprenderlo in mano anche una volta diventati adulti per
apprendere a fondo tutti i significati più profondi.
In
questo lo paragono al Piccolo principe, un libro che amo moltissimo e
che ho compreso appieno soltanto rileggendolo qualche anno fa.
“Tutti
nostri volti futuri sono celati sotto quello che vediamo nello
specchio al mattino. Già la sera stessa è avvenuto un cambiamento,
così piccolo che non riusciamo a vederlo.”
Ho
apprezzato molto il fatto che, all'interno dello specchio
(letteralmente) tutti i personaggi trovino la soluzione ai propri
problemi.
Mi
piace anche il fatto che l'autore abbia citato, fra i tanti argomenti
importanti, quello della difficoltà di parlare a cuore aperto con i
propri familiari, spesso non riusciamo a parlare ed esporre i nostri
sentimenti proprio con le persone che più ci sono vicine. Spesso si
creano tensioni perché non si è capaci di dimostrare quanto teniamo
agli altri, quanto sono importanti per noi e quanto bene vogliamo
loro. Sono molto sensibile a questo argomento proprio perché trovo
difficile mostrare agli altri il mio lato sentimentale.
“Non
si ottiene mai ciò che si desidera!”
“Ma
si può desiderare lo stesso. Forse non fa neanche differenza se si
ottiene qualcosa oppure no. Forse la cosa importante è proprio
desiderare.”
Una
frase però mi ha fatto rattristare ed è questa:
“Aveva
vissuto a lungo e adesso non c'era più. La Terra continuava a girare
con un posto vuoto nel mondo. Cosa si può dire di più di una vita
umana?”
Non
mi piace questo concetto, sono convinta che, nonostante il mondo
continui a girare e le persone a vivere la propria vita, la morte di
una persona non lascia certo indifferenti. È vero che con il tempo
il dolore diminuisce ma mai si può dire che possiamo dimenticare una
persona che ci ha lasciato e odio l'idea stessa che la nostra vita,
il nostro percorso, le cose che abbiamo fatto e le persone che
abbiamo amato vengano un giorno ritenute poco importanti o
addirittura inutili. Mi rifiuto di pensare questo nella maniera più
assoluta.
Sono
sicura che quello che un individuo fa nel corso della vita rimarrà
per sempre vivo nei ricordi di chi l'ha amato o anche solo incontrato
nel corso della vita.
Perdonate
questo mio sfogo ma queste affermazioni mi terrorizzano e mi
indispongono. La vita è una cosa meravigliosa e ogni cosa che
facciamo, anche la più piccola, è un regalo che lasciamo al mondo,
anche se magari nessuno lo saprà mai.
Quindi
infine vi comunico che, nonostante l'ultima frase, ho amato molto
questo libro che mi ha regalato emozioni e momenti di riflessione
sulla mia stessa vita. Mi rimarrà nel cuore.
Ciao, qua un premio per te. http://haylin-robbyroby.blogspot.it/2018/03/friendship-blogger-award.html
RispondiEliminaBuona Pasqua
Ma grazie di cuore. Buona Pasqua carissima.
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