Oggi sono felice di portarvi una nuova recensione.
Eccola qui:
Autore:
Stephen King
Genere:
Distopico/ Drammatico /
Thriller violento
Casa
editrice: Pickwick
Pagine:
279
Prezzo:
€ 9,90
Voto: ❤❤❤❤/5
Trama:
Dai confini con il Canada sino a Boston a piedi, senza soste. Una sfida mortale, con un regolamento implacabile, per cento volontari: un passo falso, una caduta, un malore.., e si viene abbattuti. Ma chi riesce a tagliare il traguardo otterrà il Premio. Tra i partecipanti, fra cui spicca il sedicenne Garraty, si creano rapporti di sfida, di solidarietà e di lucida follia, lungo il terribile percorso scandito dagli incitamenti della folla assiepata ai margini della strada.
Recensione:
Sono
molti anni che leggo i libri di Stephen King, quindi dovrei essere
ormai abituata al suo genio macabro, eppure La lunga marcia è stata
per me una lettura davvero ricca e sorprendente.
La
storia è ambientata in un ipotetico futuro, King non fornisce nessun
dato a riguardo, in cui l’umanità è diventata sempre più crudele
e violenta.
Una
delle principali fonti di intrattenimento consiste nella Lunga
marcia, una sfida mortale in cui i partecipanti devono camminare a
passo sostenuto per giorni e giorni, senza mai fermarsi...pena? La
morte!
Ora,
già pensare a questa tortura mi fa venire i brividi e King, vi
assicuro, sa bene come angosciare il lettore con particolari
truculenti, e momenti salienti di suspense pazzesca.
Sin
dall’inizio seguiamo quindi la marcia di Garraty, un giovane
ragazzo che decide di partecipare alla Lunga marcia un po’ per
noia, un po’ per insoddisfazione personale, o almeno questo è
quello che si racconta.
In
realtà la lunga marcia di Garraty è un crescendo di pensieri e
riflessioni, alternati da momenti di dormiveglia, e da momenti di
follia.
Nonostante
sia una gara e quindi un tutti contro tutti, durante la marcia
Garraty entra in contatto con alcuni corridori, e con essi instaura
un rapporto cameratesco di alleanza e amicizia vera.
È
bello vedere come questa piccola cerchia si sostiene nonostante si
lotti per la sopravvivenza.
È
stato un ottimo spunto per ricordarsi che l’altruismo e l’affetto
esiste ancora, nonostante il mondo si stia incattivendo.
Ed
è proprio grazie ad uno di questi rapporti di amicizia profonda che
mi sono commossa ma, ovviamente, non vi posso dire di più.
Si
può dire che La lunga marcia non sia certo un libro semplice e
leggero, no, è invece uno di quelli profondi, che ti scavano dentro
arrivando fino all’anima.
È
incredibile come King sa parlare alla parte oscura della nostra
anima, ed è questo che davvero mi spaventa delle sue storie.
Sono
storie che si addentrano negli abissi della mente umana, portando a
galla i pensieri più schietti e perversi, quei pensieri che non
ammetteremmo mai di aver fatto.
Beh,
non dico niente di nuovo, si conosce bene l’abilità e la bravura
di King nello scrivere, è il Re assoluto, non c’è storia.
Insomma
amici, La lunga marcia è un crescendo di angoscia, paura,
disperazione ma anche speranza, eccitazione e follia, non si può non
rimanerne coinvolti.
Un
ottimo libro che vi consiglio caldamente di leggere, regala un sacco
di emozioni.
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