Oggi voglio parlarvi di un'uscita librosa davvero interessante ecco qui tutte le informazioni:
TRAMA
Borgo
Sole è un piccolo e tranquillo paese arroccato tra i monti del
Trentino, dove tutti i cittadini si conoscono e vita e passioni si
consumano attorno alla piazza principale.
Anna e
Ariel sono due amiche che condividono la casa e il lavoro nella loro
bottega d’arte in cui i colori naturali estratti artigianalmente
vengono usati per creare piccoli capolavori.
Tutto
sembra scorrere serenamente ma sia Anna che Ariel nascondono segreti
che hanno segnato il loro passato. La situazione e la vita di Anna
subiscono una scossa quando Daniel, il grande amore della ragazza,
torna a vivere in paese dopo un lungo periodo di assenza. L’arrivo
del ragazzo e il verificarsi di una tragedia costringeranno Anna a
mettere in discussione le proprie certezze e a intraprendere un
viaggio per la scoperta di un segreto che riguarda proprio la sua
adorata amica Ariel.
Una
storia dolce e intensa che coinvolge dalla prima all’ultima riga
con misteri da svelare e colpi di scena.
Disponibile
su Amazon dal
04 Giugno
Formato
E-Book € 2.99
Cartaceo 9.99
Estratti:
“Se
c’è un momento nella mia vita in cui vorrei che tutto restasse
com’è, è esattamente questo. Non che io abbia finalmente tutto
quello che ho sempre desiderato, anzi, oggettivamente potrei
definirmi una ragazza semplice, ancora troppo lontana dal sentirsi
affermata. Non parlo di un’esistenza perfetta, animata da un
ingranaggio che funziona senza inceppi, parlo di sensazioni. Di
emozioni. Dell’illusione che da questo istante in poi, ogni cosa
sarà perfetta. Una rara forma di positività che non ho mai avuto il
piacere di sperimentare. Eppure non è accaduto nulla di diverso da
ieri, sono semplicemente io a sentire e a percepire le cose in
maniera differente. Ora tutto ha un senso. Nel mio corpo esile si è
accesa una scintilla, scacciando finalmente il freddo che per un
tempo troppo lungo ha rallentato il flusso del mio sangue.”
“La
musica lirica si sente dall’esterno, confermandomi che Ariel è in
piena attività. Quando entro è girata di spalle. Ha i cappelli
avvolti in un morbido chignon biondo chiaro, molto vicino al bianco,
forse un po’ spettinato, che le conferisce quell’aria
aristocraticamente anticonformista. La melodia è alta e non si è
accorta della mia presenza. Appoggio il sacchetto sulla scrivania e
mi siedo sullo sgabello godendomi tutto lo spettacolo che solo Ariel
sa regalare. Una donna dai lineamenti fini, regali. Una bocca sottile
e un naso stretto a punta. Due occhi chiari capaci di esprimere
dolcezza, saggezza e intelligenza con un solo sguardo. Ecco, questa
donna poco più che sessantenne stringe in un pugno chiuso un
martello e la musica di Pavarotti riempie la stanza coprendo il
rumore di ogni colpo. Disintegra la pietra di malachite, che ha
ordinato sui
monti Urali un paio di mesi fa, come se dovesse sfogare qualcosa che,
dopo tutti questi anni, non ho ancora capito.
La
caratteristica che differenzia totalmente la nostra bottega dalle
altre è quella di utilizzare esclusivamente colori naturali. Questo
ci ha permesso di avere successo in poco tempo e un giro non
indifferente di clientela. Il passaparola è arrivato sin oltre la
provincia. Il modo di lavorare è fedele a quello dei nostri antichi
bottegai d’arte. Usiamo fiori, pietre, uova, terre e olii
essenziali. Quando qualcuno entra in negozio, mi diverte moltissimo
il suo sguardo incredulo. Ricordo ancora la faccia della signora
Montani quando mi ha visto sciacquare un tuorlo d’uovo per poi
bucarlo con uno spillo reggendo la parte della placenta. Era
schifata. Quando però ho mischiato il tuorlo alla curcuma per
ottenere le diverse gradazioni del giallo che ci serviva, ha cambiato
espressione. Era stupita, meravigliata, affascinata. Ora è una delle
clienti più affezionate.”
“Mi
soffermo a guardare il disegno che ha abbozzato e avverto un brivido
al centro della schiena che nemmeno io so spiegarmi. Ariel sembra che
sia ipnotizzata da quel motivo. E’ il rametto di una rosa che si
divide in due parti. In basso a sinistra un bocciolo ancora schiuso e
poco più in alto a destra una rosa aperta. Sempre dello stesso
colore: rosa cipria. Da quando conosco Ariel, la dipinge con una
cadenza mensile, come se fosse una sorta di appuntamento che conosce
solo lei. Ho provato a chiederle se rappresentasse qualcosa di
speciale, ma sembrerebbe essere un argomento che preferisce non
toccare, perché in quelle poche occasioni che ho avuto il coraggio
di farle qualche domanda, mi rispondeva di essere legata a un quadro
che rappresentava quel motivo, senza dirmi
il nome del dipinto e nemmeno la motivazione di quell’affetto o
qualsiasi cosa fosse.”
Negli anni mi ero creata un guscio protettivo.
L’espressione dura, segnata da un’infanzia non facile,
allontanava le persone. Era quello che volevo. Sceglievo con cura le
amicizie, non mi concedevo a tutti. Se entravi a far parte del mio
cerchio non ne uscivi più, ma riuscirci era un’impresa. Gli amici
veri in paese sono pochi, per loro sacrificherei tutto e sono certa
che loro farebbero lo stesso per me, non ho mezze misure. O sei con
me o contro di me. Fatico ad aprirmi con gli altri abitanti, anche se
li conosco da anni. Qualche battuta, frasi di circostanza, educazione
e diplomazia, nulla di più. La fiducia, quella proprio non riesco a
darla. Ho sofferto troppo, le persone sanno essere cattive, anche
quelle che dovrebbero amarti di più.
“Cena
di fine anno della quinta elementare. E’ stata quella sera che, per
l’ennesima volta, mia madre mia ha parcheggiato come un pacchetto e
se n’è andata dicendo che aveva avuto un imprevisto. Sentivo le
mamme mormorare tra loro, dicevano cose orribili per orecchie così
‘piccole’ come le mie. Ho detto a una delle maestre che andavo al
bagno solo per potermi allontanare. Sono uscita mentre tutti erano
impegnati a mangiare e mi sono sdraiata su un prato. Ricordo ancora
l’odore dell’erba appena tagliata. Una lacrima è uscita senza
chiedermi il permesso, così, in modo spontaneo. Il cielo sopra di me
era brillante proprio come quello di questa sera, e mentre volevo
perdermi nella vastità del firmamento, ho sentito
un bacio schioccarmi sulla fronte. Era il primo bacio di Daniel.
“I
tuoi occhi sono belli come quelle stelle.” Me le ha indicate
puntando il dito verso di loro. “Non devi bagnarli con le lacrime.”
Nella purezza e nell’ingenuità di quella frase mi ci sono persa
infinite volte. Ho rivissuto quel momento fino a sbiadire l’immagine.
E’
l’attimo in cui non c’è stato più un ritorno.”
Gli estratti mi hanno conquistata e la cover è delicata e fresca.
Spero di esservi stata utile amici lettori un bacione ;)
Grazie di cuore! 😘
RispondiEliminaDi niente, mi ha fatto piacere segnalarti :-*
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