Buona lettura.
Autore: Chiara Gamberale
Prezzo: € 15,00
Genere: Romantico??? Non ne ho idea in
effetti scusate.
Pagine: 237
Voto: 6
Trama:
Quasi ogni giorno Erica e
Tea s'incrociano tra gli scaffali di un supermercato. Erica ha un
posto il banca, un marito devoto, una madre stralunata, un gruppo di
ex compagni di classe su Facebook, due figli. Tea è la protagonista
di una serie tv di culto, ha un passato complesso, un marito
fascinoso e manipolatore. Erica fa la spesa di una madre di famiglia,
Tea non va oltre gli yogurt light. Erica osserva il carrello di Tea e
sogna la libertà, la leggerezza di un corpo fantastico, la passione
di un amore proibito. Nelle sue abitudini invece, Tea coglie la
promessa di una pace che a lei pare negata. In un gioco di equivoci e
di proiezioni, le due donne si spiano la spesa, si contemplano a
vicenda: e l'esistenza dell'altra diventa l'occasione per guardare in
faccia le proprie scelte e non confonderle col destino. Che comunque,
irrompe, strisciante prima, deflagrante poi, nelle case di entrambe.
Recensione:
Avevo tanto sentito parlare
di Chiara Gamberale, grazie al suo ultimo libro uscito, e per caso,
un amica mi ha dato in prestito Quattro etti d'amore, grazie.
E così ho “conosciuto”
questa autrice, purtroppo sono ancora abbastanza indecisa a riguardo,
non so decidere se mi piace o meno e spero, che leggendo
qualcos'altro, possa farmi un idea più precisa.
Non scrive male ma,
talvolta, è un po' confusionaria a parere mio, o almeno questo libro
lo è visto che è l'unico che ho letto.
A volte non riuscivo a
capire cosa volesse dire perché rimanevo imbrigliata in frasi che
non capivo bene.
Forse sono io che sono
limitata e non capisco il suo stile ma, non sono riuscita a farmi un
idea precisa appunto.
Ho acquistato da pochi
giorni Le luci nelle case degli altri, credo il primo libro che ha
scritto, e spero che sia più chiaro.
Nel complesso la storia è
carina, piena di drammi personali e viaggi nel profondo di se stessi.
Le due protagoniste sono
personalità molto complesse ed entrambi interessanti.
Mi è piaciuta sopratutto
Erica, una donna che si occupa della famiglia, un marito fantastico
che la ama da morire, due figli che sono pezzi del suo cuore, una
donna semplice.
Sembra avere una vita
perfetta ma in realtà qualcosa la turba, quello che lei chiama
“effetto sottovuoto” le opprime la mente e la fa sentire
infelice.
Si chiede come sarebbe la
sua vita se fosse la famosa attrice Tea Fidelibus, se potesse essere
libera e favolosa come lei.
Ed è proprio per le sue
fragilità che mi è piaciuto questo personaggio, sono riuscita a
vedere oltre la super donna che sembra e ho visto una persona
normale, che come tanti si è persa mentre gli anni passano, che
viene distratta dai ricordi...
insomma mi ha fatto
tenerezza alle volte.
Tea invece mi ha un po'
annoiata con le sue paturnie e la sua storia col marito mi ha
decisamente confusa.
E il problema è che non ho
nemmeno capito quale sia la sua scelta alla fine...
Nonostante la confusione è
stata una lettura discreta che mi ha lasciato un sacco di bellissime
frasi che vorrei condividere con voi cari lettori.
Le frasi più belle tratte
dal libro:
Si sussurrano qualcosa con
gli occhi.
È semplicemente una
persona matura, che probabilmente dalla vita ha avuto poco, rispetto
a te, e quello che tu puoi considerare “qualcosa” lei lo
considera “tanto”, magari addirittura “tutto”.
Certamente mi amate, ma
non mi capite.
È tristissimo quando
quello che sogni tutti i giorni capita davvero, ma a qualcuno che non
sei tu.
Com'è che a due persone
niente veniva più spontaneo che cercarsi e all'improvviso niente
riesce più impensabile? Chi è che spegne i corpi? La testa? Il
cuore?
O si spengono da soli,
cominciano loro, loro suggeriscono alla testa “è finita”, e poi
convincono il cuore “è finita”.
Ma tu ci pensi a tutte le
esistenze che potrebbero farci felici, se non fossimo sempre alle
prese con la nostra?
Se non sai uscire da un
tunnel arredalo.
Per tutto il giorno mi era
rimasto dentro lo schianto che può fare la porta di casa, se te la
sbatti alle spalle come avevo fatto io uscendo.
Qual'è la tua idea di
maternità?
Non è un idea ma una
speranza. È l'impressione, viva e profonda, che possa succedere
finalmente qualcosa di immenso, uscendo da sé, ricominciando in un
altro essere umano, passando a lui il testimone del senso per cui
siamo qui.
Imparavamo insieme a
chiudere gli occhi, puntare un dito sul mappamondo: e partire. Io ci
mettevo la voglia pazza di andare via, via dai problemi, dai
sospetti, dai suoi timori, dai miei timori: via.
E lui ci metteva la
capacità magica di rivelarmi segreti, significati nuovi, nuovi dove,
nuovi come, nuovi perché.
Ha la pancia che continua
a gonfiarsi, la barba tagliata male. E? E a me sembra stupendo, come
il primo giorno in cui l'ho visto, di più.
La verità è che io non
sono più solo Erica, da quel 27 aprile 2002 sono Erica e Viola. E
dal 22 novembre 2009 sono Erica e Viola e Gu.
Le cose che penso le penso
con tre teste. Le cose che sento le sento con tre cuori.
(questo lo dice parlando
dei suoi figli)
Ammesso e non concesso che
io abbia un anima, solo tu l'hai raggiunta e nessuno potrà
raggiungerla mai più.
Ora ti aspetta un periodo
terribile. Le lacrime si sveglieranno con te, il bisogno di vomitare
prima. Passeranno mesi, ma questo dolore passerà. Però fidati, un
giorno aprirai gli occhi. Forse ti troverai ancora le lacrime sulla
faccia e il vomito in gola ma sentirai di essere sopravvissuta. E
sarà una grande scoperta da cui ricominciare.
Seconda recensione.
Autore: Susanna Tamaro
Prezzo: € 5,90
Genere: Introspettivo/drammatico
Pagine: 222
Voto: 7
Trama:
Per sempre: un patto d'amore
e di vita, il filo indissolubile su cui avevano costruito la trama
dei giorni. Eppure sono passati 15 anni da quando Nora se n'è
andata. Matteo ricorda quotidianamente gli interrogativi che hanno
segnato il suo percorso: di quanto dolore sono fatte le nostre vite?
Come si esce dall'inferno? E chi è Dio? Un meraviglioso viaggio che
racconta di quanto un uomo possa perdersi e di come la forza della
natura e il mistero della vita racchiusi nelle piccole cose lo
possano cullare e redimere, restituendolo al mondo.
L'autrice ci regala una
storia incredibilmente poetica che fa risuonare le corde dell'amore,
della fragilità umana e dello stupore che si prova di fronte alla
vita.
Recensione:
Sapete che mi piacciono
questi libri un po' drammatici, che scavano a fondo nell'animo umano
e pongono domande che, segretamente, tutti ci poniamo nel corso della
vita.
L'ho trovata una lettura
molto particolare, profonda e piena di significati, mi ha fatto
riflettere tantissimo sulla vita in generale.
Molte volte ci lamentiamo e
ci autocommiseriamo per ogni cosa, spesso anche per piccoli problemi,
senza accorgerci che intorno a noi c'è chi soffre veramente e non
certo per inezie.
Io stessa, a volte, mi
lascio trasportare dalla tristezza e mi lagno per una delusione, una
falsa amicizia, una cosa che va storta, un progetto che non prende
il volo. Insomma, anche io tendo nei momenti bui a vedere tutto nero
ma bisognerebbe trovare la lucidità per renderci conto che ci sono
cose ben più gravi di queste, finché siamo in vita possiamo
risolvere tutto se davvero lo vogliamo.
Leggendo questo libro sono
tornata in carreggiata e mi sono accorta che i miei non sono veri
problemi, per carità, soffrire fanno soffrire lo stesso, ma non è
nulla che un po' di forza e un briciolo di fiducia in se stessi e nel
futuro non possa aggiustare.
In un certo senso mi ha
aiutato a recuperare un po' di quella forza che avevo perso col tempo
e mi ha dato risposte su cui ho riflettuto.
Alla fine dei conti direi
che Per sempre è capitato proprio a fagiolo, il destino deve averlo
messo sulla mia strada proprio ora che ne avevo bisogno.
Matteo è un personaggio
molto sfacettato, da prima romantico e innamorato pazzo, un padre
devoto, poi un uomo duro, vuoto, l'ombra di se stesso,
successivamente un alcolizzato che arriva a fare cose orribili e
infine torna ad essere figlio, quel figlio che si è perduto con gli
anni, che dal padre imparerà a vivere nuovamente.
Mi è piaciuto molto Matteo
e sono riuscita a capirlo anche quando era impossibile, con lui ho
viaggiato fino al centro del dolore e sono risalita.
Nonostante la storia sia
molto toccante e lo stile della Tamaro scorrevole, talvolta, mi sono
incastrata tra un passaggio e l'altro.
Specie all'inizio, ci ho
messo un po' ad ingranare ma, dopo i primi cinque o sei capitoli, la
storia mi ha catturata e in un attimo l'ho finito.
Ricco di situazioni
interessanti, personaggi ben definiti e sentimenti autentici.
Penso proprio che leggerò
qualcos'altro della Tamaro, voglio conoscerla meglio e scoprire altre
opere.
Le frasi più belle tratte
dal libro:
C'era il presente -il
tempo del nostro amore- e il futuro, che sarebbe stato ciò che negli
anni a venire avremmo costruito insieme: il lavoro, la casa, i
bambini, seguendo l'aspirazione di lasciare il mondo migliore di come
l'avevamo trovato.
Si resiste al buio, ci si
oppone a quella notte misteriosa che sta in fondo a ciascuno di noi,
a quell'oscurità che, prima o poi, ci attende tutti.
Siamo sottili sfere di
vetro, basta un urto minimo per trasformarci in schegge. Quanto tempo
ci vuole poiché queste schegge tornino ad essere una bella sfera
iridescente?
Nessun tempo a noi noto,
perché nessun frammento è in grado di tornare ad essere forma.
Quello che io vedevo, gli
altri non sembravano notarlo, il loro sguardo si fermava alla forma.
Che cosa sarebbe successo
se quel giorno non fossi andato all'assemblea, se non ci fossi venuta
tu, se ti fossi seduta in un posto diverso? Ti avrei incontrato in un
altro luogo, un mese più tardi, un anno più tardi? I nostri nomi, i
nostri destini erano comunque già legati da un indissolubile nodo o
invece eravamo intercambiabili? Tu avresti incontrato un un Giuseppe
o un Luca ed io una Giovanna o una Maria che mi aspettava dietro
l'angolo? Saremmo stati felici, infelici, mediamente infelici,
avremmo avuto altre case, altri figli, altri suoceri?
Non lo so.
“è questo l'amore?”
mi domandavo camminando per le strade. Questo sentirsi
improvvisamente leggeri e pesanti allo stesso tempo? Quando pensavo
ai tuoi occhi, alle tue labbra, a quando le avrei baciate, mi sentivo
allegro, euforico, ma se mi sfiorava il dubbio che non lo avrei mai
fatto, mi sembrava di pesare dieci tonnellate.
Ogni tanto arrivano uomini
che sono delle vere e proprie cattedrali di muscoli; attraversano il
prato con passo potente ma, appena mi compaiono davanti, intravedo
nei loro occhi un bambino impaurito.
“è finita la vita che
lei conosceva, ma lei è vivo ed è giovane, non sa quanti orizzonti
le si possono aprire davanti.”
C'era un <me> prima
di te e un <te> prima di me e quel <te> e quel <me>
hanno percorso strade differenti e, spesso, sono proprio quelle
strade che, ad un certo punto, ritornano a far sentire il loro
irresistibile richiamo.
“Perché mi ami?”le ho
sussurrato in un orecchio “non c'è niente di amabile in me.”
Lei ha scosso la testa e
con il dorso della mano si è asciugata gli occhi. “Perché vedo il
Matteo che tu non vedi.”
“Quale Matteo?”
“Quello che esisteva
prima della disperazione.”
Con il tempo ho capito che
il destino non è altro che la strada che devi fare per incontrare te
stesso.
Ecco qua le mie recensioni
cari lettori, spero vi siano piaciute.
Come sempre vi chiedo di
dirmi se anche voi avete letto questi libri e cosa ne avete pensato.
Ci vediamo domani con un
nuovo post.
Un bacione da Cry.
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