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venerdì 17 giugno 2016

Doppia recensione.

Titolo: Olga di carta
Autore: Elisabetta Gnone
Prezzo: € 14,90
Genere: Fantasy
Pagine: 298
Voto: 9

Trama:

Olga Papel è una ragazzina esile come un ramoscello e ha una dote speciale: sa raccontare incredibili storie, che dice d'aver vissuto personalmente e in cui può capitare che un tasso sappia parlare, un coniglio faccia il barcaiolo e un orso voglia essere un sarto. Vero? Falso? La saggia Tomeo, barbiera del villaggio, sostiene che Olga crei le sue storie intorno ai fantasmi dell'infanzia, intrappolandoli in mondi chiusi perché non facciano più paura. Per questo i racconti di Olga hanno molto successo: perché sconfiggono mostri che in realtà spaventano tutti, piccoli e grandi.
Un giorno, per consolare il suo amico Bruco, dal carattere fragile, Olga decide di raccontargli la storia della bambina di carta che partì dal suo villaggio per andare a chiedere alla maga Ausolia di trasformarla in una bambina normale, di carne e ossa. Il viaggio fu lungo e avventuroso: Olga s'imbatté in un venditore di tracce, prese un passaggio da un ragazzo che viveva a bordo di una mongolfiera e da un altro che attraversava il mare a remi.
Più volte rischiò la vita, si perse, ma fu trovata da un circo. E quando infine trovò la maga, solo allora la bambina di carta comprese quante cose fosse riuscita a fare...

Recensione:

Dopo Fairy Oak, la Gnone mi mancava un sacco ma avevo altre cose da leggere, così Olga di carta ha dovuto aspettare qualche tempo prima di essere letto.
Per fortuna sono riuscita a metterci le zampe sopra e mi sono tuffata a capofitto fra le sue pagine dolci e avventurose.
Sapevo che la Gnone non mi avrebbe mai delusa e avevo ragione, anche Olga di carta è stata una lettura stupenda.
È consigliatissima per i bambini perché ricca di insegnamenti ed è raccontata proprio come fosse una favola.
Nonostante questo l'ho letto volentieri anche io, che di anni ne ho 26, e mi ha davvero catturata portandomi in viaggio assieme alla piccola e sottile Olga, tra personaggi strambi, boschi, distese di ghiaccio, viaggi in mongolfiera e a bordo di barchette e spingendomi a leggere senza sosta per vedere come sarebbe finita la sua storia.
In certi punti ho trovato delle somiglianze con Alice nel paese delle meraviglie ma non è certo copiato, per nulla, però me lo ha ricordato.
Ho trovato carina e particolare l'idea della bambina fatta di carta e Olga mi è piaciuta subito come personaggio, ho amato la sua fantasia e la sua abilità nel raccontare storie.
Ma a dire il vero mi sono piaciuti tutti i personaggi tranne, forse, la nonna Almida e il coniglio che farebbe impazzire chiunque!
Per il momento ho letto solo Il segreto delle gemelle e Olga di carta ma posso dire che la Gnone è diventata una delle mie autrici predilette, amo il suo modo di scrivere e trovo che abbia una fantasia inesauribile.
Il finale comunque me lo aspettavo, sono abbastanza intuitiva, ma non svilisce certo la bellezza di questo libro.
Insomma bello, bello, bello, se volete un consiglio: leggetelo se amate le storie per bambini, non ve ne pentirete.

Le frasi più belle tratte dal libro:

Per Olga, una persona accettata dagli animali era qualcuno di cui potersi fidare.

Siamo tutti diversi in questo mondo, da vicino, perché da lontano, invece, siamo tutti uguali.

Non ti capisco vuoi essere uguale agli altri, ma non sai come vuoi essere.

Sapeva che suo padre era un uomo di poche parole, che aveva sempre lavorato, da quando era bambino; un uomo timido, con le mani e il cuore grandi. Aveva gli occhi assorti e il sorriso raro, ma quando sorrideva s'accendeva la notte.

I guai nessuno li cerca, ti trovano loro!

Unica al mondo. Lei si era sempre sentita diversa, strana, sbagliata, inadatta, brutta. Mai unica al mondo! Unica al mondo le piaceva.

Non avrei intrapreso questo viaggio straordinario se fossi stata una bambina normale.
Però non sono arrivata fin qui da sola. Mi ha accompagnato chi mi ha insegnato la pazienza, il rispetto, la gioia nella semplicità. Mi ha sorretto sempre chi mi ha fatta forte, coraggiosa, tenace, e ha creduto in me. Ho scoperto che non sono fatta solo di carta...sono fatta anche d'amore e di amicizia, di ricordi e di speranza. E sono tutti stretti qui dentro, come ha detto lei, in questo fagotto ci sono io, con la mia storia, i miei sogni, che non voglio finiscano mai!

Seconda recensione:

Titolo: Il bambino con la fionda
Autore: Vanna De Angelis
Prezzo: € 5,90
Genere: Drammatico
Pagine: 446
Voto: 7

Trama:

Durante l'ennesima deportazione dal ghetto di Varsavia ai campi di concentramento, la famiglia di Marek viene fatta uscire di casa e incolonnata. Chi tenta una protesta, viene freddato sul posto. Su ordine della mamma, Marek scappa. Sarà lei, gli dice, a tornare a prenderlo. Per Marek è l'inizio di nuove peregrinazioni. Nel ghetto, coloro che sono rimasti organizzano una sorta di disperata resistenza. Tutti, piccoli e grandi, partecipano a quelle che diventeranno le famose 28 giornate di lotta. Marek avrebbe più volte la possibilità di allontanarsi, ma non vuole neppure sentirne parlare: sua madre gli ha detto che tornerà.

Recensione:

Era da tanto che volevo leggere questo libro di cui avevo sentito parlare tempo fa, e sono felice che me lo abbiano prestato.
Ero a conoscenza del fatto che mi andavo a infilare in una storia altamente drammatica ma, io amo questo genere quindi, ogni tanto, mi piace leggere qualcosa a riguardo e ho fatto una bella scelta con Il bambino con la fionda.
Mi piace molto il fatto che sia scritto in prima persona da Marek che, pagina dopo pagina, ci racconta la sua triste storia facendoci immedesimare in un bambino di 9 anni che deve crescere in fretta e fare i conti con il nazismo.
La De Angelis è stata bravissima a rendere la storia intensa ma allo stesso tempo scorrevole nonostante l'argomento non sia dei più leggeri.
Ci ho messo un po' a finirlo, lo ammetto, ma ogni tanto mi “incastravo” con gli avvenimenti, ci vuole un po' di concentrazione per seguire bene bene il filo, e io non volevo perdermi nemmeno una riga.
Durante la lettura ho provato molte emozioni tra le quali rabbia, tristezza, tenerezza, ansia, paura talvolta per i personaggi, sopratutto per Marek, che quasi mi sembrava un fratellino da difendere e aiutare.
Il dramma dello sterminio degli ebrei è un tema che tocca tutti e giuro che non capisco proprio come si possa uccidere, massacrare, torturare, persone solo perché appartengono ad una religione diversa dalla propria. Più leggevo e meno capivo come sia davvero potuto succedere tutto ciò.
Roba da accapponare la pelle ragazzi, sul serio.
Non c'era pietà di nulla, nemmeno dei bambini.
All'interno c'è un profondo insegnamento secondo me, si parla di resistenza, di ribellarsi, anche a costo della morte, ai soprusi, penso che è per queste persone, che hanno il coraggio di lottare per la libertà, se oggi il mondo è un posto un po' migliore ( almeno per l'Italia).
Tutti nel corso della vita dovrebbero leggere almeno uno di questi racconti per rendersi conto della brutalità che l'uomo può scatenare, e perché non succeda mai più.
La guerra è la peggior cosa del mondo e trasforma gli uomini in belve assetate di sangue, trovo macabro che anche i bambini siano costretti ad uccidere, la guerra ed i bambini dovrebbero essere due cose opposte ma, purtroppo, le cose non sono sempre come vorremmo.
Le ultime pagine sono state una ferita al cuore ma mi ha anche dato la forza di sperare che, alla fine della nostra vita, ci sia davvero un mondo al di là.
Davvero una lettura piena di emozioni e insegnamenti che consiglio a tutti.
Vorrei parlarne per un altra ora ma non servirebbe a molto, dovete leggerlo per capire cos'è questo libro e le emozioni che vi può regalare.

Le frasi più belle tratte dal libro:

Mi piaceva quando rideva. Tutto diventava colorato, di colori belli come il giallo e l'arancione, tutto si dipingeva così quando lei rideva.

“ A me fa paura tutto questo silenzio.”

“Non dirmi che sei troppo grande per queste cose magiche. Nelle cose magiche...bisogna crederci. A tutte le età. Possono anche salvarti la pelle!”

Mi aveva scovato e mi abbracciava, non era grande e grossa ma aveva una forza pazzesca. Solo ora capisco che la sua non era forza fisica ma dell'anima. Ci sono anime fortissime. La sua lo era.

I vigliacchi muoiono molte volte prima di morire.

Zyg non si mosse. Piangeva anche lui. Stava zitto e piangeva e lo guardavo e non capivo come avevamo potuto odiarci tanto, poco prima, come avevo fatto ad odiarlo se ora sarei corso a buttargli le braccia al collo e a cercare di consolarci. Il sangue dal suo naso e le sue lacrime mi facevano male.

Le SS continuavano a chiacchierare e ridevano. Poi si misero a dare pezzi di pane alle anatre. Pane alle anatre. Dico pane. Si erano portati fin lì il pane per darlo alle anatre. Cioè i nazisti danno pane alle anatre e ammazzano le persone.

“Basta un piccolo pezzo di radice perché tutto poi spunti di nuovo e fiorisca.”

Vorrei tornare indietro e abbracciarlo. Ma quando ti accorgi che certe cose le rifaresti in modo diverso, è già tardi.

Avrebbero dovuto essere lì con me, avremmo dovuto essere lì tutti assieme, tutti vicini. Invece non c'era nessuno.

“I nostri ragazzi saranno 3 o 400. Ragazzi. Il più vecchio ha poco più di 20 anni. Male armati, male addestrati, ma leoni. Non più pecore che si fanno portare al macello.”

“Com'è possibile? Ti muovi come se tu non fossi cieco.”
“Gli occhi non sono solo quelli che hai ai lati del naso.”
“Cioè?”
“Il mondo non c'è bisogno di vederlo, basta ascoltarlo.”

“Il mondo degli adulti è un mondo di pazzi. La cosa tragica dell'infanzia è questa, è accorgersi che il mondo degli adulti è un mondo di pazzi, così un bambino deve imparare a diventare pazzo anche lui.”

Lascia tracce solo per chi ti vuole bene, cancellale tutte per chi ti odia.

Davvero esistevano ancora i prati? E i colori? A guardarsi intorno, lì dentro, sembrava impossibile. I prati e gli alberi esistevano davvero oltre quel muro recintato con il filo spinato?

Ho detto che Ruben se ne andò e che quelli di via Mila se ne andarono, per dire che morirono. Dopo tanti morti che ho visto, mi fa effetto dire morirono. Meglio usare il verbo andarsene. Almeno penso che se uno se ne va vuol dire che se ne va da un'altra parte.

Con questo lettori è tutto, spero che le due recensioni vi siano piaciute e vi abbiano interessato e non annoiato.

Ci vediamo domani con un nuovo post.

5 commenti:

  1. Ola :) da quanto tempo non legevo il blog XD,
    Il bambino con la fionda mi sembra molto carino penso che lo comprerò per le mie letture estive come lo stesso Olga di carta ;),
    Alla prossima :D

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    Risposte
    1. Ciao Ivano!
      Come lettura estiva è un po'pesante ma è un bellissimo libro e lo straconsiglio. Olga di carta invece è perfetto come lettura estiva vista la sua leggerezza.
      Alla prossima e grazie per essere passato ;-)

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