Autore:
Chiara Gamberale
Casa
editrice: Feltrinelli
Prezzo:
€8,50
Genere:
Introspettivo/diario
Pagine:
187
Voto:
8
Trama:
Dieci
minuti al giorno. Tutti i giorni. Per un mese. Dieci minuti per fare
una cosa nuova, mai fatta prima. Dieci minuti fuori dai soliti
schemi. Per smettere di avere paura. E tornare a vivere. Tutto quello
con cui Chiara era abituata a identificare la sua vita non esiste
più. Perché, a volte, capita. Capita che il tuo compagno di sempre
ti abbandoni. Che tu debba lasciare la casa in cui sei cresciuto. Che
il tuo lavoro venga affidato ad un altro. Cosa si fa, allora? Rudolf
Steiner non ha dubbi: si gioca.
Chiara
non ha niente da perdere,e ci prova. Per un mese intero, ogni giorno,
per almeno dieci minuti, decide di fare una cosa nuova, mai fatta
prima. Lei, che è incapace anche solo di avvicinarsi ai fornelli,
cucina dei pancake, cammina di spalle per la città, balla l'hip hop,
ascolta i problemi di sua madre, consegna il cellulare ad uno
sconosciuto. Di dieci minuti in dieci minuti, arriva così ad
accogliere realtà che non avrebbe mai immaginato e che la porteranno
a scelte sorprendenti. Da cui ricominciare.
Recensione:
“Si
può evolvere, cambiare, ma l'anima rimane sempre la stessa.”
“Se
due anime si sono davvero intese, è impossibile che diventino
estranee da un giorno all'altro.”
Ho
imparato ad apprezzare la Gamberale in Quattro etti d'amore, grazie,
citato anche in questo libro per la verità.
Pare
abbastanza chiaro che si tratti di una specie di diario che l'autrice
ha scritto in un determinato momento della sua vita ma non mi è
chiaro se, quella raccontata sia davvero una parte della propria vita
oppure una storia inventata.
A
me piace pensare sia farina del suo sacco personale. Amo
particolarmente quando uno scrittore racconta un pezzo di se stesso e
lo dona a chiunque leggerà la sua storia.
In
particolare la storia di Chiara racconta la fine di un matrimonio, 18
anni insieme ad una persona sono molti e, di punto in bianco, passare
dal “noi” a “io” è un trauma che rischia seriamente di
portare alla depressione la persona lasciata. Ed è proprio in questo
punto di declino che inizia la storia, Chiara si trova a dover fare
un gioco che la aiuterà ad uscire dal tunnel della depressione: ogni
giorno, per un mese, dovrà impiegare 10 minuti a fare qualcosa che
non ha mai fatto prima.
Ed
è proprio grazie a questo gioco che impara a fare un sacco di cose
nuove, cose che non avrebbe mai fatto e, se nei primi giorni le
sembra una cosa ridicola, andando avanti ci prende gusto e si tuffa
con ottimismo in questo progetto.
Piano
piano questi 10 minuti la aiutano a scoprire lati di se stessa di cui
non era a conoscenza e, a diventare così, una donna più forte,
determinata e sopratutto forte.
“Quando
un essere umano arriva a toccarti l'anima hai paura di perdere tutto
te stesso, perdendo lui.”
“Il
meglio della vita sta in tutte quelle esperienze che ancora ci
aspettano.”
Nel
suo percorso avrà accanto a sé persone meravigliose che
l'aiuteranno moltissimo a uscire dal guscio da lei stessa costruito,
come ad esempio Ato, il ragazzone diciottenne eritreo che, alla fine
ci serberà una piacevole sorpresa, Gianpietro amico gay della
protagonista, un uomo davvero esplosivo che serba dentro di se il
dolore di non essere stato accettato dal padre, ma anche vicini e
negozianti di cui prima della crisi non conosceva nemmeno. È come se
ognuno di loro fosse un piccolo pezzo e, tutti assieme, formassero un
bellissimo puzzle.
Ma
ogni storia ha un “antagonista” se così lo vogliamo etichettare:
il marito (Mio Marito come viene chiamato per tutto il libro).
Dovete
sapere che, sebbene io faccia sempre il tifo per le coppie e alla
fine voglia vederle tornare assieme più forti di prima, in questo
caso avrei solo voluto pestarlo in diverse occasioni. Raramente ho
incontrato nei libri personaggi così egoisti, superficiali, stronzi
(si ho detto una parolaccia ma era necessaria) e incredibilmente
insensibili, fidatevi.
Per
cui alla fine mi sono ritrovata a ridere delle sue disgrazie.
Insomma,
tirando le somme, la Gamberale mi sta piacendo sempre di più
nonostante sia una scrittrice che non piace a tutti e sicuramente
leggerò altri suoi libri, anzi vi chiedo se avete qualche titolo da
consigliarmi?
“Chi
sono i lettori? Persone diverse fra loro, leggono per noia, per
curiosità, per scappare dalla vita che fanno, per guardarla in
faccia, per sapere, per dimenticare, per addomesticare i mostri fra
la testa e il cuore, per liberarli. Leggono con la speranza di
affidare a un'altra storia la loro, per perderla, per ritrovarla.”
“Scegli:
o dentro, o fuori. Se stai sulla porta mi blocchi il traffico.”
“L'amore
è davvero perverso. Quando c'è, parli con una sola persona di tutte
le altre. Quando entra in crisi parli a tutte le altre di una persona
sola. L'unica, con cui a parlare, non riesci più.”
Saga:
I regni del fuoco
Autore:
Tui T. Sutherland
Casa
editrice: Il
Battello a vapore
Prezzo:
€ 15,00
Genere:
fantasy
Pagine:
334
Voto:
8
Recensione:
Avevo
già amato molto il primo volume della serie, La profezia dei 5
draghi, e non vedevo l'ora di conoscere il seguito, tanto più che
si parla di uno dei miei personaggi prediletti: Tsunami.
Purtroppo,
devo ammettere che in questo volume il drago ali di mare mi è un po'
scaduto...
ed
è strano perché solitamente io adoro i personaffi forti e
combattivi come lei.
Immagino
dipenda dal fatto che Sutherland in questo volume ha un po' esagerato
con Tsunami, a parere mio.
Tsunami
ha un carattere molto forte che spesso sfocia nella prepotenza e
nell'impulsività, ma non è solo questo il problema, lei pensa di
essere più furba degli altri e si mette, senza dare scelta agli
altri, a capo del gruppo senza però saperlo fare.
È
altezzosa e si aspetta sempre che gli altri siano disposti a fare ciò
che dice, li tratta da stolti e il suo narcisismo spesso mi ha dato
fastidio durante la lettura.
Nel
precedente volume non era così spiccato il suo carattere, appariva
solo un drago forte e tosto e il fatto che sia peggiorato mi reca
delusione.
Peccato.
Però
ha anche lati buoni, per esempio non si abbatte mai, è testarda e
non si fa intimorire nemmeno dal peggior cattivo rendendo la propria
sicurezza un pregio.
E
poi è molto protettiva specialmente con Clay e Sunny e Anemone.
Ma
anche qui pecca in spavalderia discreditando, ogni tre per due sia
Glory che Starflight.
E
si da anche il caso che Starflight sia uno dei miei personaggi
preferiti in assoluto sul quale riservo molte aspettative nel futuro.
Tsunami
sarà anche la più forte, la più battagliera e perspicace ma questo
non la rende certo la migliore, almeno a parere mio.
Però
mi è piaciuto leggere questo libro e scoprire di più sulla sua
famiglia d'origine, conoscere la regina Coral e apprendere lo stile
di vita degli Ali di mare.
Inoltre
è arrivato anche un pizzico di romanticismo, infatti proprio nel
regno degli ali di mare, Tsunami conosce Riptide, un drago che porta
sulle spalle il peso di essere il figlio di un traditore e per questo
viene trattato come feccia dagli altri.
Però
mi sta rodendo il fatto di non sapere cosa ne è stato di lui alla
fine del libro... speriamo solo di rivederlo nei seguenti volumi.
Insomma
amici lettori, questo Sutherland sta andando alla grande e pare che
stia per uscire già il terzo volume della serie: Nel cuore della
giungla, dedicato ad uno dei draghi più sarcastici e glaciali e
scorbutici e meravigliosi di sempre, Glory.
Non
vedo l'ora di leggere il seguito e vedere cosa succede ai draghi del
destino oltre che conoscere meglio Glory e i suoi sentimenti che
tiene celati dentro al cuore.
Ciao, "Per dieci minuti" l'ho letto anch'io e mi è piaciuto molto. Ti posso assicurare che detto da me è un grandissimo complimento: io di solito faccio fatica a leggere libri scritti da donne... trovo che il genere femminile, nella scrittura ma anche in altre arti, sia più orientato a far vedere al mondo che sa fare le cose meglio degli uomini che a fare le cose in modo genuino e sincero, hanno questa voglia di rivalsa e di dimostrare sempre qualcosa a qualcuno che rende i loro scritti spesso banali, ripetitivi o assolutamente inverosimili. Dopo Margaret Mazzantini devo dire che la Gamberale è l'unica scrittrice italiana che mi piace (almeno finora). Ciao
RispondiEliminaCiao!sono felice di avere trovato un altra persona a cui piaccia la Gamberale. Fammi sapere se ne leggi altri
EliminaCiao
RispondiEliminadue libri che mi piacerebbe leggere. Li ho già in casa. Buona serata.
Fammi sapere quando li leggi cosa ne pensi. Buona giornata
EliminaCome già sai la Gamberale non mi è piaciuta. Il secondo dei draghi ci ho messo un po' ad apprezzarlo, era partito così così ma poi trovo che sia migliorato :)
RispondiEliminaSi in effetti il secondo volume dei draghi è stato un po' così così...spero che il terzo sia migliore ;-)
EliminaCiao Cry! Ho letto qualche libro della Gamberale e mi piacerebbe leggere anche questo.
RispondiEliminaTi scrivo per dirti che ti ho taggata in un questionario a tema libri:
http://lanostrapassionenonmuore.blogspot.it/2017/04/25-domande-sulla-lettura.html
Spero che parteciperai! Un abbraccio :-)
Grazie infinite vado subito a vederr di cosa si tratta! :-)
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